Robbiate: ospite del dr. Pino Bollini, Dako borana africano della missione di Sololo. In Italia per dire grazie agli amici
Ad Arlate con Don Dionigi e Antonio, "sostituto" del dottor Bollini.
“You have so much water, everywhere”.
È la ricchezza di acqua del nostro territorio ad aver lasciato senza
parole Gufu Duba Jaldesa, detto Dakkuu (Dako), africano di etnia Borana
in “visita” in Italia per la prima volta. Un “viaggio premio” per la
collaborazione preziosa e ormai quasi decennale con il dottor
Pino Bollini, per la realizzazione di numerosi progetti tra cui il
“Villaggio Obbitu Children”. Una struttura già pronta ad accogliere una
ventina di bambini orfani, che non trovano spazio nelle famiglie
allargate dei parenti né all’interno dei villaggi del distretto di
Sololo, a cavallo del confine tra Kenya ed Etiopia.
Dako al traghetto di Imbersago e al laghetto di Sartirana |
“Ho incontrato il dottor Bollini per la prima volta nel 2000” ha raccontato Dako “A quel tempo stava realizzando il progetto del cinema itinerante sulla sua automobile, tramite il CCM”.
Il Comitato di collaborazione medica è un organismo non governativo di
Torino nato nel 1968, che opera nell’area di Sololo dal 1982 con
programmi sanitari sostenuti dal Ministero Affari Esteri del Governo
italiano. È grazie alla ong che è stato realizzato un ospedale da 50
posti e 7 dispensari sul territorio, che ora sono gestiti interamente
dagli abitanti del luogo.
Egidio, vicentino volontario a Sololo, Dako e il dottor Pino
Bollini |
“La
prima volta che l’ho aiutato gli ho procurato la benzina per la
macchina e ho iniziato a informarmi su quello che stava realizzando.
Nel tempo libero dal mio piccolo negozio di cibarie ho cominciato a
girare insieme a lui facendogli da interprete”. Nel corso degli anni il ruolo di Dako è diventato sempre più importante. “Nel
2003 il progetto del CCM è terminato e io ho continuato il mio lavoro
in giro per il territorio per cercare di risolvere il problema
sanitario. Gran parte della popolazione vive di pastorizia ed è nomade,
per loro è molto più importante la salute della loro mucca che quella
dei loro familiari, perché da essa dipende la loro sopravvivenza.
Percorrerebbero centinaia di Km per salvare il loro animale, ma non si
muovono per un uomo malato”.
Il cinema itinerante e la clinica mobile (dal sito www.sololo.it) |
Essenziale
per queste persone è la clinica mobile, ricavata anch’essa
dall’automobile “tartaruga”, come viene affettuosamente chiamata, che
si sposta in 10 villaggi in un territorio vastissimo. Dako è diventato
consulente, responsabile della sicurezza, coordinatore delle attività e
referente nel territorio per tutti coloro che si recano a Sololo. “Dal
2004 sono project manager e ho uno stipendio, circa 350 euro che mi
permettono di mantenere la mia famiglia di 35 persone. Ora ho una casa
vera e non più di fango. Il dottor Bollini ha organizzato questo
viaggio per mostrarmi il suo Paese come io ho fatto con il mio, sono
venuto per parlare della mia esperienza e per ringraziare tutti i
donatori che aiutano lui ad aiutare noi”.
Il villaggio in costruzione |
Sono
molte le realtà lombarde che appoggiano il progetto educativo del
“Villaggio Obbitu Children”, molte delle quali saranno visitate da Dako
nel corso del suo soggiorno. Prima fra tutte la onlus Mondeco di
Muggiò, che rende possibili le donazioni attraverso il Cipad locale.
Durante il primo giorno in Italia il dottor Bollini ha accompagnato
Dako a vedere le bellezze dell’Adda, il laghetto di Sartirana e in
visita a Don Dionigi ad Arlate, sostenitore del progetto. Una realtà
davvero diversa da quella in cui vive. “Il problema più serio
è quello dell’acqua, nei periodi di siccità come quello che arriverà
tra poche settimane centinaia di animali muoiono e gli abitanti, già al
di sotto della soglia di povertà, non hanno i soldi nemmeno per mandare
i proprio figli a scuola. Agli stranieri la prima cosa che chiedono è
qualche spicciolo per i loro bambini, senza istruzione non si può
trovare un lavoro. Io stesso non avrei potuto parlare inglese e aiutare
il dottor Bollini”.
Problemi acuiti dal lungo isolamento della zona di Sololo. “Questa terra è stata interdetta all’uomo bianco fino al 1963” ha spiegato il dottor Bollini “Sololo
conta 19 villaggi per un totale di 7.500 persone, ma se allarghiamo il
campo all’intero distretto si arriva a 20.000. Il terreno è molto vasto
e per raggiungere la civiltà bisogna percorrere centinaia di Km. Dal
2004 si è registrato un aumento di bambini orfani a causa della moria
di adulti per colpa dell’Aids, il villaggio che ora è stato terminato è
l’ultima chance per salvarli dalla strada, quando non vengono accolti
dai parenti o in altre realtà. Si tratta di un progetto educativo e non
sanitario, vorremmo realizzare un centro diurno”. Sussiste però un problema che può sembrare banale. “Sono
due anni che cerchiamo un elettricista disposto a collaborare per
l’impianto elettrico. Sarebbe un lavoro di pochi giorni, a cui si
devono aggiungere le giornate di viaggio per raggiungere Sololo e
tornare in Italia”. Questo il programma del viaggio di Dako:
fin al 30 settembre sarà ospite del CCM a Torino, dove presenzierà ad
una serie di manifestazioni ed incontri; dall’1 al 4 ottobre sarà
ospite a Robbiate per conoscere la Brianza; dal 4 al 9 ottobre si
recherà a Roma ad incontrare gli amici romani e a visitare la città
“caput mundi”; il 10 ottobre parteciperà ad una giornata in compagnia
di tutti a Muggiò, ospite di Mondeco e di Don Marco. Un incontro in
corso di organizzazione che potrebbe ripetersi a Merate per
fraternizzare con gli amici e le associazioni della zona.
“Chiunque abbia idee e proposte da fare si faccia avanti, ci scriva” è l’appello del dottor Bollini “Piccole
cose possono aiutare, ad esempio una banca ci ha proposto di realizzare
cartoline natalizie con i disegni fatti dai bambini africani. Vorremmo
tanto che fosse una festa per tutti, per vincere la nostra necessaria
indifferenza che segue alla sensazione di impotenza, quella che si
prova nel vedere i loro “enormi problemi” e la “comune politica” che li
circonda. Contro questa nostra indifferenza non c’è altra via che
toccare con mano gli effetti, se pur piccoli, della nostra solidarietà
e assaporare la loro dignitosa e riconoscente gratitudine. Sarà una
festa per lui, affinchè senta il nostro affetto che fino ad ora ha solo
immaginato. Sarà una festa per noi, che vorremmo farli star bene a casa
loro”.
Per tutte le informazioni sulla realtà di Sololo e i progetti in corso www.sololo.it.
Per sostenere i progetti di Sololo rivolgersi a Mondeco Onlus, Via Villoresi 15, Muggiò. Per informazioni www.mondecoonlus.it o Ilaria (335-6962564).
R.R.
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