| 3.1
Origini dell’iniziativa
Il CCM (Comitato di Collaborazione
Medica) è presente nel nord del Kenya dal 1982 e fornisce servizi
sanitari tramite il sostegno all’ospedale di Sololo con programmi
promossi finanziati dal MAE.
L’iniziativa di seguito presentata nasce dalla richiesta d’intervento
espressa dal Sindaco Galma Dabasso (Senior Chief), dai cinquanta membri
che compongono l’Assemblea degli Anziani (Elders) di Sololo e da
rappresentanti di Gruppi di Donne e Giovani presenti sul territorio di
Moyale al dott. Bollini, cooperante CCM, presente a Sololo in qualità
di Responsabile Progetti.
Una serie di incontri con le realtà della comunità locale,
in particolare con le associazioni presenti sul territorio attive nel
settore e con l’Assemblea degli Anziani, hanno favorito un approfondimento
del problema sottolineando la necessità di intervenire prima che
il fenomeno giunga a livelli quantitativi tali da obbligare a soluzioni
di tipo istituzionale che risultano estranee alla tradizione di vita Borana.
La Comunità, rappresentata dal Sindaco (Senior Chief) e dagli Anziani
(Elders) ha successivamente costituito e registrato, secondo le leggi
del Kenya, un’apposita Community Based Organization, ONG locale,
denominata Cultural Information Pastoralist Development (CIPAD). Il neonato
comitato CIPAD è stato identificato quale controparte locale.
L’Assemblea degli Anziani, previa autorizzazione governativa, in
data ….. ha deliberato circa la disponibilità del terreno
da destinare all’edificazione del Campo Base per la gestione dei
rifiuti urbani.
In quella sede la comunità locale, identificata nella controparte
CIPAD, ha individuato una striscia di terreno confinante con la periferia
della città di Sololo larga 500 metri per 500 metri da destinare
al progetto.
In considerazione delle richieste avanzate dalla comunità locale
il CCM ha condotto una missione a Sololo. Dal confronto e dialogo con
la controparte locale è emersa la necessità di adottare
delle linee guida per le modalità di attuazione del progetto. Sono
state così delineate delle Procedure Operative Standard (SOPs),
al fine stabilire, fra l’altro, i criteri di selezione del personale,
della modalità di raccolta dei rifiuti e dei diritti-doveri di
massima della popolazione beneficiaria.
Per rispondere alle necessità
della popolazione emerse durante i vari incontri e durante la missione
e tenendo conto dell’esperienza pluriennale maturata dal CCM nell’area
di intervento, si è deciso di progettare un modello di raccolta
che preveda l’utilizzo di raccoglitori in ferro fissati al terreno
da distribuirsi lungo le vie di tutti i quartieri della città.
Squadre, composte ognuna da quattro operatori ecologici dotate di un carretto
trainato da due asini e di ulteriori due asini con apposita soma così
da poter accedere anche nei vicoli più stretti, provvederanno a
svuotare i raccoglitori e al trasporto dei rifiuti al campo base ove avverrà
il successivo trattamento e smaltimento.
3.2 Contesto Nazionale
e Regionale
3.2.1 Cenni storici
Il Kenya è una Repubblica
Presidenziale dal 1963, anno dell’Indipendenza dalla Gran Bretagna.
Dopo le elezioni, che videro Jomo Kenyatta eletto primo Presidente del
Kenya, il KANU (Kenya African National Unit) divenne il partito unico.
Kenyatta riuscì a garantirsi l’appoggio degli ex coloni,
che insieme a quello dei Kikuyu, la sua etnia, gli permise di governare
il paese in relativa pace fino alla sua morte nel 1978.
Gli successe il suo vice, Daniel Arap Moi, che, dopo essere scampato ad
un colpo di stato nel 1982 ed essere stato rieletto più volte,
ha vinto le prime elezioni multipartitiche del 1992 ed è stato
riconfermato nelle del dicembre 1997.
Nuovo capo di Stato e di Governo, Mwai Kibaki, è stato eletto il
27 dicembre 2002. (Candidato dell'opposizione ha ampliamente superato
Uhuru Kenyatta, candidato voluto dall'ex Presidente Arap Moi).
3.2.2 Caratteristiche
geografiche
Il Kenya si trova a cavallo
dell’equatore e ricopre una superficie di circa 583.000 Kmq, comprendente
circa 13.600 del Lago Vittoria. Il paese confina a Nord con le aride savane
e i deserti dell’Etiopia e del Sudan, a est con i deserti della
Somalia e l’Oceano Indiano, a ovest con l’Uganda ed il Lago
Vittoria e a sud con la Tanzania.
La topografia del paese spazia dai rilievi innevati degli altipiani centrali,
alle coste est sull’Oceano Indiano, il bacino del Lago Vittoria
e la Rift Valley.
Il clima è caldo e umido nelle aree a bassa quota e specialmente
sulla costa. Sugli altipiani e nelle regioni montuose il clima è
temperato (a Nairobi la temperatura varia dai 10° ai 28°). Quattro
sono le stagioni: Gennaio-Marzo, stagione calda e soleggiata; Marzo-Giugno,
stagione delle lunghe piogge; Giugno-Settembre, stagione fresca, nuvolosa
e secca; Ottobre-Dicembre stagione delle brevi piogge.
La zona interessata dal presente
progetto si trova nella Obbu-Uran Division, una delle quattro Divisioni
del Distretto di Moyale. Il Distretto si trova nella Provincia Orientale,
nel Nord del Kenya (Eastern Province).
Il territorio del Distretto di Moyale è arido e semi arido ed è
caratterizzato a Nord dalle pendici degli altipiani etiopi intorno ai
700 metri sul livello del mare e a Sud dalla pianura arida a 550 metri
sul livello del mare.
La temperatura varia dai 16° ai 35° e la stagione più calda
si verifica tra settembre e marzo.
3.2.3 Assetto politico-amministrativo
Il Kenya è una Repubblica
multi-partitica a struttura uni-camerale. Il suo organo legislativo l'Assemblea
Nazionale che comprende 202 rappresentanti (compresi 14 seggi non elettivi).
Il capo dello Stato e di Governo è il Presidente eletto a suffragio
universale diretto e dura in carica cinque anni.
La capitale è Nairobi
e le lingue ufficiali sono il Ki-Swahili e l'inglese. Non vi è
nessuna religione ufficiale. L'unità monetaria è lo scellino
kenyano.
Amministrativamente il territorio è diviso in 7 Province (Costa,
Nord-Orientale, Rift Valley, Centrale, Orientale, Nyanza, Occidentale),
alle quali si aggiunge la Special Area di Nairobi, e ciascuna Provincia
si suddivide in Distretti (a loro volta composti da Divisions), Locations
e Sub-locations, con un discreto grado di decentramento del potere verso
le amministrazioni locali. I commissari a capo di province e distretti
sono nominati dal presidente.
La Eastern Province è
amministrata dal Province Commissioner (PC) al quale si riferiscono District
Commissioner (DC) responsabili dei distretti come quello di Moyale. All’interno
dei Distretti il territorio è suddiviso in Divisioni. Il Distretto
di Moyale, che si estende su una superficie di 9.749 Kmq, è composto
da quattro Divisioni. Due di queste, la Uran e la Obbu Divisions, coprono
una superficie di 6.347 Kmq. Sololo Ramata, luogo di intervento del progetto,
è il centro di riferimento per i due territori ed è la sede
del District Officer (DO) che amministra le due divisioni e fa riferimento
al DC di Moyale.
Ogni villaggio ha un capo responsabile, il Chief, e vari collaboratori,
Assistant Chief, provenienti tutti dallo stesso villaggio. Questi lo amministrano
in accordo con il Consiglio degli Anziani locali (Elders).
3.2.4 Dati demografici,
socio-economici, sanitari, occupazionali
In Kenya nel 2005 la popolazione
era di 34.300.000 milioni di abitanti; il tasso di crescita annuale della
popolazione è stato del 2.4% tra il 2000 e il 2005. La popolazione
prevista per il 2050 è di 83.100.000 milioni.
Essa si concentra nelle grandi aree urbane e dal 2000 al 2005 l’accrescimento
della popolazione urbana è stata del 4.4%.
Esistono più di 70
gruppi tribali, che si distinguono principalmente in base alla lingua,
anche se in molti casi le differenze fra le tribù si stanno facendo
molto più sottili a causa della crescente migrazione verso i centri
urbani e dell’invasione della cultura occidentale. La maggioranza
degli africani del Kenya appartiene a due gruppi linguistici: bantu e
nilotico. I gruppi etnici principali sono: Kikuyu 21%, Luhya 14%, Luo
13%, Kamba 11%, Kelenjin 11%, altri 30%.
Il Kenya si trova nella categoria
dei Paesi a basso reddito (low income country)
Il prodotto interno lordo pro-capite è di 388 Euro.
La principale risorsa economica del Kenya è l’agricoltura,
che occupa circa l’80% della popolazione, fornendo più del
50% dei guadagni derivanti dalle esportazioni ma contribuendo soltanto
per il 25% del PIL. Le coltivazioni principali sono il mais, il sorgo,
la manioca (o cassava), i fagioli e la frutta mentre le colture per le
esportazioni comprendono il caffè, il tè, il cotone, il
sisal, il piretro e il tabacco. Nel suo insieme, l’agricoltura keniota
è stata duramente colpita dalla siccità nel 1997 e nel 2000.
Seguono il turismo e l’industria che fornisce il 13% del PIL, anche
se l’inadeguatezza delle infrastrutture , l’elevata pressione
fiscale e la corruzione che dilaga stanno strangolando questo settore,
concentrato soprattutto della capitale Nairobi e di Mombasa. I prodotti
principali del settore comprendono alimentari, birra, veicoli, oggetti
meccanici, tessili, vetro e prodotti chimici.
I dati relativi alle condizioni
sanitarie della popolazione del Kenya sono frutto di stime in quanto non
sempre sono disponibili dati o studi statistici approfonditi.
Per quanto riguarda la mortalità materna la stima per l’anno
2000 è di 1.000 donne decedute su 100 mila bambini nati vivi; la
mortalità infantile nell’anno 2005 è stimata 65/1.000.
Le proiezioni relative ai casi di AIDS indicano un aumento possibile dei
tassi di mortalità infantile nei prossimi anni (fino al 189/1.000).
L’aspettativa di vita nell’anno 2005 è stata di 49
anni e mezzo per gli uomini e quasi 48 per le donne.
Si calcola che dal 1984, anno in cui fu diagnosticato il primo caso, al
2003 l’AIDS abbia causato la morte di 1,6 milioni e lasciato orfani
più di 800 mila giovani sotto i 18 anni. La maggioranza delle infezioni
non-pediatriche si riscontra tra i giovani; soprattutto tra le donne tra
i 15 e i 24 anni e gli uomini sotto i 30.
Nel Distretto di Moyale vivono
in maggioranza i Borana, a est di Degodia e gli Adjuran, a sud di Rendile
e di Samburu, a ovest di Gabbra e a Nord, oltre il confine, gli Oromo,
nome etiope dei Borana.
I Borana sono pastori che abitano il territorio a cavallo del confine
tra Kenya ed Etiopia. Si stima che circa 100.000 persone vivano nell’arido
Kenya settentrionale e 200.000 nell’Etiopia Meridionale.
L’ultimo censimento ufficiale dei Borana che risiedono nel Distretto
di Moyale è stato eseguito nel 1999. I dati emersi, tuttavia, non
corrispondono alle testimonianze raccolte dai Chiefs, i responsabili dei
villaggi, intervistati nell’agosto 2001 che forniscono valori più
alti.
Secondo il District Planning Unit di Moyale, la crescita della popolazione
è stimata pari al 2,46% nell’intero Distretto (il dato, unico
disponibile, si riferisce al 1996).
La struttura della popolazione, secondo le stime del District Planning
Unit, è formata in maggioranza di persone di età compresa
tra 0 e 19 anni, con prevalenza di maschi rispetto alle femmine. Dai 20
ai 44 anni molti ragazzi emigrano in cerca di lavoro o per motivi di studio
e le femmine, in questa classe di età, sono in maggioranza, soprattutto
nelle aree rurali. Gli ultrasettantenni costituiscono il 5,3% della popolazione
anziana.
La “famiglia allargata” è largamente diffusa; la grandezza
media dei nuclei familiari, infatti, è di 6-8 unità e non
differisce significativamente nei diversi villaggi.
La popolazione si concentra maggiormente nella fascia pedemontana a ridosso
del confine con l’Etiopia, dove passa la pista di collegamento Nairobi-Addis
Abeba e dove sono presenti le risorse idriche attive per tutto l’anno.
3.2.5 Contesto macro-economico
L’economia del Distretto
di Moyale è basata sull’allevamento del bestiame, sull’agricoltura
e sul commercio.
Allevamento del bestiame
L’allevamento del bestiame,
bovini, capre, cammelli, asini e pecore, rappresenta l’attività
prevalente nel Distretto di Moyale. I pascoli vengono sfruttati a seconda
delle stagioni secche o delle piogge, nel rispetto delle tradizioni locali.
Una parte della popolazione si sposta con le mandrie più numerose
verso i pascoli più lontani dai centri abitati nel periodo delle
piogge (novembre-dicembre e aprile-giugno) quando sono attive tutte le
risorse idriche. Quando le risorse si esauriscono con il sopraggiungere
della stagione secca (gennaio-marzo e luglio-ottobre), i pastori si spostano
con le mandrie verso i punti con acqua disponibile tutto l’anno.
Il bestiame è venduto
principalmente nella città di Moyale. Il prezzo viene fissato arbitrariamente
da agenti che gestiscono gran parte del mercato poiché non esiste
un sistema organizzato di commercio.
Il bestiame venduto al mercato d Moyale ha un valore diverso relativamente
al suo stato di salute e quindi alle condizioni dei pascoli.
Dopo la caduta del regime di Menghistu in Etiopia, nel gennaio 1999, la
chiusura del confine ha provocato gravi ripercussioni sulle due popolazioni.
Gli scambi di prodotti soprattutto agricoli degli altipiani etiopi che
integravano l’economia pastorizia della popolazione del Distretto
di Moyale sono, infatti, venuti meno. Con la chiusura del confine è
venuto meno, inoltre, l’accesso a numerose fonti idriche e ai pascoli
a cui ricorrevano le mandrie del Kenya nei momenti di siccità.
Agricoltura
L’agricoltura si è
sviluppata verso le pendici dell’altopiano etiope, intorno ai centri
urbani, su superfici non molto estese.
Si coltivano soprattutto mais, fagioli, frutta e ortaggi ma la quantità
prodotta per la vendita (cash crop) non soddisfa il fabbisogno della popolazione
del Distretto (food crop) che periodicamente riceve aiuti umanitari.
La quasi totalità della terra, in conformità al diritto
tradizionale di occupazione, appartiene alla collettività quindi
non esistono grandi proprietari terrieri.
Per lavorare il terreno vengono utilizzati esclusivamente strumenti a
mano; i buoi e i cammelli vengono impiegati per arare i campi.
Allo stato attuale non esiste un vero e proprio programma agricolo
Commercio
Il commercio è limitato
a pochi centri: Moyale, Sololo Makutano, Sololo Ramata e a pochi villaggi
dislocati lungo la strada per Moyale.
Nei mercati si vendono soprattutto prodotti provenienti dall’Etiopia
e dal sud del Kenya e i loro prezzi sono determinati dalle condizioni
atmosferiche e dai corsi d’acqua in piena che spesso danneggiano
le vie di comunicazione rendendole impraticabili per lunghi periodi.
Il baratto di bestiame con merci è ancora in uso in molti villaggi;
la moneta viene utilizzata quasi esclusivamente nei centri più
grandi come Moyale e Sololo Ramata.
Attività commerciali
di modesta entità sono state avviate, intorno alla metà
degni anni ’80, da associazioni di donne (Women Group) e di giovani
(Youth Group) che si occupano della vendita di pane, carne, latte e uova
e dell’allevamento e commercio di pollame e bestiame.
Alcune associazioni si dedicano all’agricoltura, in particolare
all’orticoltura; attività condizionata notevolmente dall’andamento
delle piogge.
Altre associazioni sono dedite alla fabbricazione di mattoni tradizionali
di argilla.
3.3 Quadro settoriale/territoriale
Anche tralasciando l’evidenti
implicazioni umane e ambientali legate ai vettori di patologie ed altro
e pur sempre in mancanza di dati statisticamente precisi, un osservatore
accorto si può rendere subito conto di quanto l’assenza della
gestione dei rifiuti urbani a Sololo incida pesantemente sull’economia
del bestiame; che è la principale fonte di reddito di questa area.
Nel 2003 il Ministro della
sanità del Kenya ha reso noti i dati del Laboratorio Veterinario
Centrale di Kabete dai quali si evidenzia che il numero delle morti tra
gli animali, dovute alle complicanze connesse alla ingestione di plastica,
è circa del 10 % per le mucche; 30 % per le capre e che hanno ridotto
di quasi del 50 % il totale delle nascite delle bestie nel periodo 2000
– 2002.
Il mancato controllo della
gestione dei rifiuti riduce le opportunità di sviluppo e di produttività
dell’area.
La popolazione deve essere
coinvolta lungo tutto l’iter della loro gestione oltre che essere
costantemente informata a riguardo delle conseguenze derivanti da una
esagerata produzione di rifiuti evitabili e di una loro cattiva gestione.
La gestione deve considerare ciò che concerne la salute umana ma
anche quanto riguarda la ricaduta ambientale. L’ambiente non è
una risorsa inesauribile, occorre mantenere sempre il giusto equilibrio
tra le sue esigenze e quelle dell’uomo. Occorre ricordare costantemente
che i rifiuti possono divenire l’alimento base di altri processi
e dunque divenire un’utile risorsa dell’area.
La gestione dei rifiuti urbani deve iniziare nel modo giusto fin dal luogo
ove questi si producono.
La gestione dei rifiuti urbani
è una grande sfida per ogni centro urbano. Anche la città
di Sololo non può esimersi dall’affrontarla, pena lo sprofondare
letteralmente negli stessi.
Il vantaggio, però, che la città di Sololo oggi possiede
è che nulla di simile è mai stato attuato prima in modo
organizzato e coordinato.
Vi sono quindi ampi margini per inaugurare un servizio essenziale, quale
è questo, nel modo più consono alle abitudini, usi, costumi
e non ultimo alle credenze, della popolazione locale.
Buona parte del successo del
progetto risiede proprio nella capacità che esso ha di fondere
la risposta alle nuove esigenze emergenti, dal naturale sviluppo sociale
della popolazione, con le loro inveterate capacità di convivere
in simbiosi con l’ambiente in modo ecologicamente sostenibile.
3.4 Problemi da risolvere
Durante la fase di identificazione
dei bisogni, gli incontri con i membri del CIPAD e con i rappresentanti
delle associazioni locali di donne e giovani hanno messo in evidenza le
seguenti problematiche che si vuole contribuire a risolvere:
- Mancanza di cura e abbandono,
più o meno casuale, dei rifiuti urbani nell’ambiente cittadino
e limitrofo
- Carenza di personale qualificato da impiegare nella raccolta e smaltimento
dei rifiuti urbani
- Inadeguato controllo sanitario dell’ambiente
- Carenza di informazioni a riguardo della pericolosità ma anche
della potenziale risorsa che è il rifiuto urbano.
Le conseguenze di tali problematiche
sono particolarmente rilevanti sul piano sociale che
personale
Il presente progetto non ha comunque l’ambizione di risolvere tutti
i problemi evidenziati durante la fase di identificazione dei bisogni
ma, attraverso la gestione oculata del rifiuti urbani e le attività
di formazione/sensibilizzazione della popolazione e di quelle persone
sulle quali ricade la responsabilità della collettività,
si potrà effettivamente rispondere ad alcune delle priorità
individuate.
La tipologia dei rifiuti è
data, in ordine decrescente da: biologico di provenienza animale legato
al loro libero transito in qualsiasi luogo della città; materiale
di plastica costituito in prevalenza da piccoli sacchetti con i quali
i commercianti vendono la loro merce; bottiglie di plastica di piccole
dimensioni; scarsa la carta ed il cartone; quasi assente il ferro; assente
il vetro.
La stessa nettezza urbana
rispecchia il grado di povertà della popolazione che non può
acquistare certi generi di consumo ed è culturalmente predisposta
per necessità al riutilizzo di tutto cio, che è possibile:
una lattina diventa un bichiere; un pezzo di stoffa un portamonete; …
Il quotidiano uso di bruciare
i sacchetti di plastica raccolti, alla chiusura del mercato, nel centro
della strada principale della città, indica la necessità
di pulizia ma anche il grado di non conoscenza della pericolosità,
connessa ai tossici sprigionati, insita in tale procedura.
3.5 Beneficiari, Controparte ed altri attori
A) Beneficiari
Tutta la popolazione residente
nei 19 villaggi che costituiscono la città di Sololo viene stimata
in circa 7.500 persone residenti ed ulteriori 1.500 unità in transito
giornaliero collegato al nomadismo pendolare tra punti di pascolo e di
approvvigionamento idrico tipico per questa popolazione di pastori nomadi.
Fin dal primo anno del progetto
si prevede di portare il servizio a pieno regime a favore dell’intera
collettività per poi, nei successivi due anni, concentrare maggiormente
l’attenzione su due degli aspetti che sono fondamentali: l’informazione/educazione
della popolazione ed il riciclaggio della raccolta.
A beneficiare dell’intervento,
nell’arco del triennio, saranno anche gli operatori deputati alla
gestione dei rifiuti urbani che confluiranno nell’apposita nascente
organizzazione denominata “Waste Management Agency” e sarà
costituita esclusivamente da personale locale:
- Un Direttore Generale della “Waste Management Agency”
- Un Segretario-Economo-Logista della “Waste Management Agency”
- Quattro addetti alla sicurezza della “Waste Management Agency
- Due addetti alla manutenzione della “Waste Management Agency”
- Due pastori addetti alla gestione degli anmali della “Waste Management
Agency”
- Diciotto operatori ecologici, per la raccolta e gestione dei rifiuti,
della “Waste Management Agency”
Tutti i lavoratori locali
saranno individuati dalla controparte CIPAD in accordo con l’assemblea
degli anziani di Sololo e con il CCM promotore del progetto, garante nei
confronti dei donatori, e sempre nel rispetto dei regolamenti governativi.
Non sono ammesse discriminazioni
basate sul sesso, religione o politica
I criteri di selezione preferenziali,
così come sono stati concordati con la controparte locale, sono:
• saldi principi morali e sociali;
• buone capacità di relazionarsi con la gente
• psicologicamente e fisicamente idoneo al lavoro;
• membro di un “Gruppo” locale registrato che operi
all’interno dell’area con finalità sociali e senza
fini di lucro;
• disoccupato; senza fonte di reddito; senza supporto dalla famiglia
allargata ed il suo status deve essere avvallato da una dichiarazione
dell’anziano del villaggio;
• sarà data priorità ai capo famiglia, tenendo conto
del numero dei figli e delle persone a carico
• preferenza verrà accordata alle vedove o alle donne divorziate;
• il lavoratore deve avere un’età compresa tra i 18
ed i 45 anni e deve risiedere nella città di Sololo/Obbu Division/Moyale
District;
• il lavoratore, debitamente informato della mansione lavorativa
di cui si fa carico, deve manifestare la volontà di accettarla
• il lavoratore, durante il periodo di assunzione in prova, deve
essere provvisto di una cartella medica in cui sia espressa l’idoneità
specifica alla mansione alla quale verrà adibito;
La tabella sottostante riassume
il numero di beneficiari diretti per annualità:
|
I annualità |
II annualità |
III annualità |
TOTALE
TRE ANNUALITA’ |
| Direttore Generale |
1 |
|
|
1 |
| Segretario |
1 |
|
|
1 |
| Operatori Ecologici |
10 |
4 |
4 |
18 |
| Guardiani |
4 |
|
|
4 |
| Manutentori |
2 |
|
|
2 |
| Pastori |
2 |
|
|
2 |
| TOTALE |
|
|
|
28 |
Beneficiari indiretti del
progetto sono i gruppi associativi locali di donne e giovani, regolarmente
costituiti e registrati in conformità alle leggi nazionali presso
il Ministero della Cultura e che dalla seconda metà degli anni
’80 svolgono attività di interesse sociale collettivo nel
Dipartimento di Moyale – Divisioni: Obbu e Uran che costituiscono
l’area di Sololo.
Attualmente sono regolarmente registrate 21 associazioni.
Gli operatori della “Waste Management Agency” saranno selezionati
fra gli iscritti a questi gruppi; ai quali potrà anche essere affidata
la gestione dei workshops e di parte della Campagna Informativa/Educativa
di massa pur sempre sotto alla supervisione del Direttore Generale e Capo
Progetto quale referente ultimo.
La struttura sanitaria locale,
l’ospedale di Sololo ed i dispensari governativi, beneficeranno
delle convenzioni stipulate per le cure mediche preventive dei dipendenti
della “Waste Management Agency”.
Il progetto offre, inoltre,nuove
opportunità di lavoro per la popolazione locale sia nella fase
di costruzione del Campo Base, che nell’impiego degli operatori,
che nel commercio del materiale riciclabile.
Non ultimo il beneficio collettivo
connesso alla migliorata tutela ambientale che deriva sia dalla corretta
gestione dei rifiuti, che ne elimina l’abbandono indiscriminato,
che dal riciclaggio che, per esempio mediante bricchettatrice, può
generare alternative all’abbattimento degli alberi finalizzato alla
combustione o alla produzione di carbone per fini domestici quali cucinare
o potabilizzare l’acqua per uso umano.
E’ da considerare inoltre
che si avrà il sicuro beneficio collettivo di migliorare la qualità
di vita della comunità in termini di salute e in termini di coinvolgimento
nell’eventuali attività collaterali.
L’ambiente in cui si
vive, casa, villaggio, ha una enorme importanza nel favorire o, al contrario,
ostacolare l’insorgenza di malattie nell’organismo umano.
Infatti, in un ambiente sporco, dove i rifiuti domestici e altri vengono
abbandonati senza attenzione, i microbi agenti di malattie trovano ottime
condizioni di vita e possono introdursi facilmente nell’organismo
umano trasportati dalle mosche, dalle zanzare o altri insetti dannosi.
In un amiente pulito, invece, le possibilità di sopravvivenza di
microbi e parassiti sono molto ridotte; ci saranno perciò molto
meno occasioni per gli individui di ammalarsi.
E’ la popolazione che
può tenere pulito o sporco il suo ambiente; è lei che può
influire sul proprio stato di salute con il suo modo di vivere e di comportarsi.
Ma è ovvio che per chi è nato e vissuto sempre in un ambiente
senza igiene non è facile, da solo, capire e modificare il proprio
comportamento dato dalle abitudini e stile di vita. La comunità,
se non viene indirizzata in modo intelligente e con competenza sanitaria
e con chiara visione dei problemi ambientali, da sola difficilmente potrà
uscire dall’attuale situazione migliorandola.
B) Controparte
La controparte del presente
del presente progetto è la ONG keniana (CBO) denominata CIPAD (Cultural
Information Pastoralist Development).
Indirizzo: P.O. Box Sololo
Direzione: Gabriel Gufu Guyo Public Health Officer - Sololo
Si tratta di una Community
Based Organization (CBO) costituita il 15 dicembre 2003 dal Sindaco Senior
Chief Galma Dabasso e dagli Anziani leaders della comunità di Sololo.
Essa rappresenta l’ideale co-esecutore delle attività previste
dal progetto in quanto fortemente radicata nel territorio di Sololo. La
presenza degli Anziani, in particolare, assicura la conformità
dell’intervento agli usi e tradizioni Borana, requisito indispensabile
per l’efficacia e la sostenibilità del progetto.
Le responsabilità e
gli obblighi della controparte, come d’accordo sottoscritto il ….
con il CCM, sempre nel rispetto del regolamento governativo, sono:
• partecipare al processo
di selezione degli operatori della “Waste Management Agency”
secondo i criteri già esposti;
• formalizzare gli accordi gestionali con i vari utenti e dipendenti
• monitorare l’andamento delle attività e segnalarne
eventuali anomalie nella conduzione al Direttore della “Waste Management
Agencye” e al Supervisore-Capo Progetto;
• partecipare alla stesura e realizzazione del progetto educativo
di massa
Il passaggio di consegne a
fine progetto prevede che i servizi offerti verranno presi in carico dalla
controparte, come previsto nell’accordo sopra citato e riportato
in allegato. Il passaggio di consegne sarà fatto secondo le modalità
e i tempi adatti a salvaguardare i fini sociali ed educativi dell’intervento.
Enti coinvolti
Oltre alle autorità,
statali e distrettuali, indicate nel punto 2.1, saranno coinvolti Gruppi
“Donne” e “Giovani” presenti sul territorio di
Moyale e regolarmente registrate presso il Ministero della Cultura del
Governo del Kenya.
Si tratta di 21 associazioni che dalla seconda metà degli anni
’80 sono presenti sul territorio. Alcune si occupano di attività
sociali inerenti l’ambito educativo, della formazione giovanile,
l’affermazione dei diritti dell’infanzia, la promozione culturale;
altre operano nel campo dell’allevamento e commercio del bestiame,
agricoltura, fabbricazione mattoni tradizionali.
All’interno dei gruppi
di donne e giovani saranno selezionati gli operatori della “Waste
Management Agency”. Sarà il CIPAD a formalizzare gli accordi
gestionali con i vari gruppi; il CCM garantirà la collaborazione
nella stesura dei suddetti accordi.
La struttura sanitaria locale,
l’ospedale di Sololo e i dispensari governativi dell’area,
saranno coinvolti in quanto strutture alle quali verrà affidata
la prevenzione sanitaria del personale secondo i bisogni che necessitano
di attenzioni medico-sanitarie.
3.6 Documentazione:
metodologie di analisi e base conoscitiva
I problemi sono stati messi
in luce e presentati con richiesta di intervento al dott. Bollini, cooperante
CCM, presente a Sololo in qualità di Responsabile Progetti, dal
Sindaco Galma Dabasso (Senior Chief), dagli oltre cinquanta membri che
compongono l’Assemblea degli Anziani (Elders) di Sololo e da rappresentanti
di Gruppi di Donne e Giovani presenti sul territorio di Moyale.
Successivamente, sono stati ulteriormente approfonditi mediante numerosi
incontri con il personale delle associazioni presenti sul territorio attive
nel settore e con l’Assemblea degli Anziani.
Il CCM ha condotto una missione
a Sololo per delineare, in accordo con la controparte locale, delle Procedure
Operative Standard (SOPs) per l’attuazione del progetto.
La disponibilità di
dati sulla quantificazione reale dei rifiuti a Sololo è scarsa,
seppure essi sono omnipresenti.
Attualmente il CIPAD, controparte del progetto, ha raccolto una ricca
documentazione fotografica e sta organizzando un sistema strutturato e
sistematico per la rilevazione del fenomeno.
Per la redazione del presente progetto si sono analizzati i seguenti studi
e ricerche disponibili sull’argomento:
- Marco Bassi, I Borana
-Silvio Pampiglione “Manuale di formazione di base per l’operatore
sanitario in Africa 1984
Dipartimento per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari
Esteri Repubblica Italiana Istituto Italo-Africano 1984
- ActionAid International, Amref Italia, Chi fa da sé: non fa per
tre. Valutazione del coordinamento e armonizzazione dei donatori per la
risposta all’HIV e AIDS in Kenya, 2005
- Isack, Hussein Adan, Kenya's People: Peoples of the North—Boran,
Evans Brothers (Kenya) Ltd, Nairobi, Kenya, 1986 - Baxter, P.T.W., Social
Organization of The Boran of North Kenya, Lincoln College, Oxford, U.K.,1954.
- Bindloss, J., Parkinson, J., Fletcher, M., Lonely Planet: Kenya, 4°
edizione italiana, EDT, Torino, 2003
- Fage, John D., Storia dell’Africa, seconda edizione, Società
Editrice Internazionale, Torino, 1995
- Kenya Children Act 2001
- Paola Piccione, tesi di laurea “Donne e Sviluppo: Applicazione
di un’Analisi Socio-economica e di genere al Villaggio di Kemakoba
(Kenya)“, Università degli Studi di Trieste, A.A. 2003-2004,
pp. 86-87
- Kenya Human Right Commission 2000, “The Forgotten People-revisited”
- UNDP, Human Development Report, 2005
- UNFPA, Lo stato della popolazione nel mondo 2005. La promessa dell’uguaglianza.
Equità di genere, salute riproduttiva e Obiettivi di sviluppo del
Millennio
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