Il mio attuale punto di vista a riguardo dei progetti in corso e futuri ...
Gli episodi di violenza intercorsi durante questo periodo nell'area, non hanno coinvolto i Nostri Progetti, nè costituiscono un pericolo per il loro futuro. Le cause di questi episodi, oltre che locali, sono correlate ai contesti nazionali ed internazionali delle nazioni confinanti: Etiopia e Somalia.

Progetto Attività territoriali
(operativo dal 2001, costo massimo raggiunto 58.000-Eu all'anno)

E' costituito da una serie di attività tra loro strettamente connesse.

E' il miglior modo per conoscere i problemi della gente e darne una risposta mirata in tempi praticamente reali, quindi di estrema efficacia a costi contenuti.

o Clinica mobile (n.10 villaggi e n.6 dispensari assistiti)
o Formazione operatori locali (CHV, TBAs, CV)
o Partecipazione a campagne governative di vaccinazione ed alri progetti (FGM,CTC)

Gli accordi con il Governo Kenya, controparte, si esauriscono con il 31-12-2006.
Il progetto deve restare “integrativo” e non sostitutivo dei doveri del Governo.
Occorre ascoltare le proposte dei nostri operatori sul campo, Gufu e Paul, e confrontarsi con gli anziani in assemblea generale. Quindi verificarne la condivisione e la possibile approvazione da parte delle autorita' governative di Moyale.
Alla luce di queste conclusioni, valutarne i costi, aggiornando gli accordi in merito a stipendi, diarie, uso delle macchine, … e riuscire a concordare che il Governo assegni e paghi almeno lo stipendio di un operatore (es. Paul) da dedicare esclusivamente al lavoro organizzativo e gestionale che il CCM svolge qui a Sololo per lui. Dai contatti informali avuti, la cosa e' tecnicamente fattibile e c’è anche la disponibilita' a farlo.

o Informazione-educazione di massa (Cinema itinerante, Teatro di strada)
o Borse di studio: n.46 ragazzi/e attualmente sponsorizzati negli studi
o Sostegno ai Poveri: n.51 famiglie e 61 persone aiutate con cibo, casa, animali, …

Restano sempre delle attività di indiscusso successo per comunicare con la gente e camminarle vicino. Questo è ciò che infonde e mantiene in loro la speranza nel futuro. Anche se apparentemente secondarie, rispetto agli enormi bisogni collettivi, non dobbiamo sottostimarle ... sono il lievito nella farina per il pane.

Rimane come reperire i fondi.

La via principe e' quella di fare finanziare il tutto come fosse un unico progetto territoriale, da disegnarsi e presentare da parte del CCM ai donatori istituzionali.
Gli eventuali tempi di attesa potrebbero venire coperti con donazioni da privati che tutto il CCM dovrebbe animare.

In alternativa si può trasformare ogni singola attività in uno specifico progetto e ricercarne il suo finanziatore.
Es. borse di studio, girarle ad una ong dedicata a questo fine …
Es. teatro di strada, qualche compagnia teatrale amatoriale che accettasse un gemellaggio …
Es, sostegno ai poveri, vista l’esiguità delle singole richieste, abbinarlo a qualche gruppo di dame di carità parrocchiale o sindacale o di clubs

Comunque, il tutto va curato e seguito fino alla risoluzione dei problemi e non affidato alla buona sorte (La Provvidenza non va "tentata"; Lei interviene solo dopo che ha visto fare la nostra parte)


Progetto Villaggio Orfani
(in fase di costruzione, speso ad oggi 60.000-Eu)

Sicuramente necessario, confermato dai fatti, si trova ad un bivio tra due possibili strade.

-La prima strada è quella di dare ai Borana la possibilità di "dare un tetto" per prevenire il fenomeno, che è alle porte, dei ragazzi di strada. Il fenomeno è certo che si realizzerà, sia per l'incremento esponenziale delle morti correlate all'AIDS che registriamo nei nostri dispensari, che per il grado di povertà dell'area stessa. Per questo ultimo motivo anche la "famiglia africana allargata a tutto il clan" , tra breve, non riuscirà a tamponare la situazione che si sta generando, poichè non riuscirà ad assorbire il numero crescente di orfani senza parenti.
Con il dire: "dare un tetto", s’intende che l’impegno con i Borana si esaurisce con il consegnare loro il minimo delle costruzioni, degli animali, ... ossia tutto quello che loro chiedono per poter affrontare da soli il fenomeno.
Consegnato il tutto, i Borana stessi si dovranno arrangiare da soli.
In analogia a quanto già fatto quando nel 2003, alla chiusura del Progetto Mae, gli fu lasciato il minimo per supportare l'attività sanitaria sul territorio. E’ stato dato ciò che loro chiedevano; in sostanza è stata offerta loro un’ "occasione" che hanno saputo sfruttare bene, come poi i fatti degli ultimi quatro anni hanno abbondantemente dimostrato.
Questa strada è l'unica percorribile con i soli finanziamenti da privati.
Finiti i lavori di minima del villaggio, l’intervento si esaurisce. Penso che questo possa avvenire in dicembre o nei primi mesi del prossimo anno.

-La seconda strada, che chiamiamo "Progetto Villaggio", è un'occasione che ci si offre per dare qualcosa di diverso e di più valido ai Borana e del quale loro non posseggono ancora le necessarie conoscenze.
Occasione che viene dal fatto che il MAE (ufficio VII° della Cooperazione Italiana) ritiene possibile un suo finanziamento SE al "dare un tetto", da realizzarsi con un Progetto Promosso in modo più esteso fino a 200 ragazzi, viene aggiunta anche tutta la componente educativa e formativa, sia per gli operatori che per i ragazzi accolti.
Ovvio che questa seconda strada deve essere condivisa da un organismo (ong) abilitato a presentare e farsi carico del Progetto.
Le costruzioni realizzate prima dell’inizio dell’eventuale Progetto Promosso, possono essere considerate quota messa a disposizione dalla controparte locale che le riceve in dono dai privati che le stanno finanziando.

Anche per questo progetto si può pensare ad un suo frazionamento le cui componenti possono essere proposte al potenziale donatore come singoli progetti.

L’attuale MP (Membro del Parlamento del Kenya) della zona, si è personalmente impegnato a sostenere l’iter di approvazione del progetto presso il Global Faund qualora il CCM intendesse presentarvi una proposta in merito.
Qualcuno, tra gli amici che ci seguono, ha proposto di costituire un'apposita fondazione ... l'idea è interessante e va approfondita.

Affidare il tutto ad Istituzioni già collaudate in queste problematiche, ci espone a realizzazioni standardizzate ove la Cultura e Stile di vita Borana potrebbe fare fatica ad adattarvisi, tuttavia anche questa è una strada da sondare.


Da Loro parte una Nuova Proposta: Progetto Gestione Rifiuti Urbani
(costo ancora da stimarsi)

È la proposta di come dare una risposta a un nuovo bisogno emergente, a tutela della salute e dell’ambiente, che proviene dai Borana che credono nello sviluppo della città di Sololo.

Potrebbe rivelarsi semplice farselo approvare da Enti quali Comuni, Regione o Provincia

Perché inserire ancora un nuovo progetto ?
Perchò facendo oggi una sorta di “punto zero” di tutte le attività, si crea l’opportunità di ripartire in modo coerente alle priorità decise ed ai mezzi disponibili.

La sponsorizzazione del Progetto Villaggio richiederà tempi che dovranno essere coperti con il sostenere il “dare un tetto”.
La presenza sul posto di espatriati si rende utile per il “dare un tetto” nel supervisionarne l’avvio che sia coerente nella continuità poi con un passare al Progetto Promosso Villaggio Orfani, oltre che per eventuali visite di possibili sponsor dello stesso.

Analogamente il Progetto Territoriale con le sue varie componenti, specie quelle sociali, si avvantaggerebbe molto dalla presenza sul posto di operatori espatriati con esperienza, per es. nel microcredito.

Quindi, il progetto Gestione Rifiuti Urbani, che non necessità di elevati finanziamenti e che non è di particolare complessità nella sua realizzazione pratica, richiede però comunque la presenza sul campo di almeno due espatriati.
Per queste ragioni dovrebbe essere posto in priorità per la ricerca dello sponsor e del suo avvio. Da lui possono dipendere le sorti degli altri Progetti, alleggeriti così anche dai costi necessari della loro logistica che diverrebbe comune per tutti.

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