Replica del 16/12/2007 “Secondo un aforisma africano, un termitaio che non vuole morire non deve permettere che funghi nocivi gli crescano sotto; l'Africa ha invece permesso che questi funghi crescessero, consentendo a tutti di sfruttare le sue risorse”: lo ha detto Ernest Surrur, segretario permanente degli Affari pubblici e presidenziali della Sierra Leone, in uno dei più coloriti interventi della Conferenza internazionale di Nairobi sull’origine dei conflitti in Africa, intitolata “Cursed by riches: resources and conflicts in Africa” (Maledetti dai ricchi: risorse e conflitti in Africa), promossa da ‘Koinonia Community’ e Africa Peace Point’, associazioni keniane di volontariato. Il controllo delle risorse naturali da parte di paesi non africani e la presenza di istituzioni statali deboli sono stati spesso la causa dei conflitti che negli ultimi decenni hanno interessato molti paesi africani. Con l'aneddoto del termitaio e e dei funghi Surrur si riferiva al periodo del colonialismo, ma anche a quello successivo che ha visto le nazioni più ricche sfruttare in maniera indiscriminata le risorse naturali del continente senza che la popolazione locale ne beneficiasse; come è accaduto in Sierra Leone dove, ha aggiunto Surrur, “è stata combattuta una guerra per procura di 10 anni, il cui obiettivo era il controllo dei giacimenti diamantiferi”. Per Surrur, i conflitti africani hanno interessato in definitiva paesi che presentavano debolezza delle istituzioni, ricchezza di risorse naturali e una situazione di declino economico. “Tutti noi, africani e occidentali – ha concluso – abbiamo contribuito a distruggere l’Africa. Ed è per questo motivo che ora tutti insieme dobbiamo impegnarci per ricostruirla”. [CO] |