KENIA   29/12/2007   15.18 KENIA
DISORDINI E TENSIONE IN ATTESA DEL RISULTATO DELLE ELEZIONI
Economia e Politica Economia e Politica, Standard

Sparatorie e disordini sono in corso – in attesa dei risultati ufficiali delle elezioni - in alcuni dei grandi ‘slums’ di Nairobi, con alcuni feriti e un numero imprecisato di vittime, da una a tre secondo fonti diverse. In particolare a Kibera, una delle baraccopoli più grandi del mondo, oggi sarebbero morte due persone in scontri tra attivisti delle diverse formazioni politiche; a Migori, una cittadina dell’est nella provincia di Nyanza, roccaforte del candidato dell’opposizione Raila Odinga, ci sarebbero stati un’altra vittima e 12 feriti. Anche a Kisumo (sud est) e sul lago Vittoria, territori dell'opposizione, negozi di proprietà dell’etnia Kikuyu (alla quale appartiene il presidente Mwai Kibaki) sarebbero stati obiettivo di saccheggi e vandalismi. Per decisione del governo, la giornata è “festiva”, anche nel tentativo di evitare occasioni di scontro nel clima teso dell’attesa del risultato elettorale. Le strade di Nairobi appaiono insolitamente vuote, con negozi chiusi e trasporti sospesi. Contrastanti, anche se con Odinga sempre in testa, sono i risultati elettorali parziali, ufficiali e ufficiosi, circolanti fino a questo momento. Il partito di opposizione keniano, Movimento democratico arancio (Odm), ha comunque annunciato che Odinga avrebbe vinto le elezioni presidenziali ritenendo ormai incolmabile lo scarto tra lui e il suo avversario Kibaki. Dalle 12.30 di oggi, sul sito-web della Commissione elettorale keniana, figurano risultati provvisori – tutti da confermare e frutto di uno scrutinio parziale di dimensioni imprecisate - secondo i quali Odinga avrebbe già ottenuto più di un milione e mezzo di voti mentre Kibabi superebbe di non molto il milione e 100.000; il Partito di Unità nazionale (Pnu), al governo, ha ribadito che “solo la commissione elettorale può annunciare la vittoria di un candidato”. Sul sito della Commissione, non poche circoscrizioni risultano ancora prive di qualsiasi attribuzione di voti e non si esclude che i risultati mancanti possano ancora modificare in maniera sostanziale quelli parziali. Le voci di brogli e la connessa impazienza di risultati defintivi non trovano alcun riscontro nel giudizio formulato ieri dagli osservatori sulla sostanziale regolarità delle operazioni di voto; si moltiplicano quindi anche gli appelli alla calma, qualunque sia il risultato finale della consultazione. (ADL/PMB)
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