Arrivano più confuse e contraddittorie che mai le notizie sullo scrutinio delle schede per le elezioni presidenziali in Kenia. Se ieri, pur con diverse percentuali, i primi risultati parziali davano lo sfidante Raila Odinga in testa, da questa mattina alcuni mezzi di informazione hanno cominciato a diffondere la notizia di un avvenuto sorpasso dell’attuale presidente e candidato ad un nuovo mandato, Mwai Kibaki. Fonti locali hanno riferito alla MISNA che le informazioni sull’andamento dello scrutinio, ripreso stamattina dopo l’interruzione di ieri sera, arrivano frammentate e discordanti, con il solo risultato di acuire le tensioni già manifestatesi nei giorni scorsi. All’alba di oggi, intorno alle 4 di mattina, un gruppo di attivisti ha sfondato la porta di ingresso della sede in cui la commissione elettorale keniana (Eck) era riunita per ricontrollare eventuali errori nel conteggio. Dopo attimi di paura, i manifestanti – che chiedevano chiarimenti sulla lentezza con cui sta avvenendo lo spoglio – sono stati fatti uscire. Una vera e propria battaglia, invece, sarebbe esplosa nella notte a Korogocho, uno dei più grandi ‘slums’ di Nairobi, causando la morte di almeno sette persone, e le violenze si stanno moltiplicando in tutte le baraccopoli del paese, principali teatri di attrito tra le diverse tribù locali. Intanto il Partito di Unità nazionale(Pnu), di Mwai Kibaki avrebbe accettato l’ipotesi di un riconteggio totale delle schede elettorali, ma solo dopo la proclamazione del vincitore delle presidenziali, previsto oggi. Lo ha detto la televisione keniana; in precedenza Odinga aveva chiesto il riconteggio in alternativa all'ammissione di sconfitta da parte di Kibaki, ovvero alle sue dimissioni “per evitare che il paese cada nel caos”. Le due parti si accusano reciprocamente di massicci brogli elettorali, mentre gli osservatori dell'Ue, dopo aver parlato di votazioni corrette, cominciano ora ad avanzare critiche sull’andamento dello spoglio. [AdL] |