SOMALIA 20/4/2007 15.08 |
MOGADISCIO: ETIOPI IMPEGNATI
IN MASSICCIA OPERAZIONE DI POLIZIA |
Una massiccia operazione
di polizia è in corso da alcune ore in una vasta area a sud di
Mogadiscio, dove l’esercito etiope sta cercando i responsabili
del duplice attentato teso ieri contro un convoglio e una base militare
nella parte meridionale della città. “Dopo
aver chiuso la strada che collega Mogadiscio con Afgoye (una
trentina di chilometri più a sud, ndr), i soldati hanno ora cominciato
perquisizioni a tappeto, sequestrando munizioni, armi, mine. Dicono di
essere alla ricerca delle cellule responsabili dei due attacchi lanciati
contro di loro in questa zona nelle ultime 24 ore” spiega una fonte
della MISNA contattata lungo l’asse stradale interessato. Scontri
a intermittenza continuano ad avere luogo nella zona centro-settentrionale
di Mogadiscio, mentre rinforzi ai soldati etiopi stanno entrando
in città. Fonti ben informate fanno sapere che
le forze speciali etiopi si stanno preparando a una vasta operazione contro
gli insorti dei quartieri nord, facendo temere un’ulteriore fiammata
di violenze nelle prossime ore. Stamani un fitto scambio di colpi
di artiglieria e mortai ha avuto luogo nei pressi dello Stadio. Secondo
le testimonianze raccolte, i soldati etiopi avrebbero sparato alcune salve
di razzi direttamente dalle loro posizioni all’interno del palazzo
presidenziale. Ai colpi, caduti a casaccio sui quartieri circostanti,
tra i più densamente popolati della città, è seguita
la risposta dei mortai delle milizie somale. Intanto un gruppo finora
sconosciuto, presentatosi come ‘il movimento dei giovanni mujahideen
in Somalia’ ha rivendicato, su un sito internet, l’attentato
suicida avvenuto ieri sera contro una base militare etiope alla periferia
meridionale di Mogadiscio. Da Addis Abeba, dove si trova in visita, il
presidente del governo di transizione somalo Abdullahi Yusuf ha sminuito
le violenze di Mogadiscio. “Non condivido l’opinione secondo
la quale la situazione a Mogadiscio o in Somalia starebbe diventando più
tesa e più difficile (…) piuttosto direi che il problema
della Somalia sta lentamente, ma in modo costante, diminuendo” ha
detto Yusuf che oggi ha incontrato il primo ministro etiope, Melles Zenawi,
suo principale alleato. I combattimenti e gli attentati di ieri hanno
causato, secondo un bilancio parziale fornito stamani alla MISNA
da fonti sanitarie, circa 30 morti e più di 100 feriti, mentre
sulle violenze di oggi non sono ancora disponibili cifre. Migliaia
di persone continuano a fuggire dalla città, sommandosi alle centinaia
di migliaia già scappate nelle scorse settimane. Secondo indiscrezioni
ottenute in ambienti Onu, potrebbero essere fino a 300.000 i somali
che dallo scorso febbraio hanno lasciato Mogadiscio. (vedi anche
SOMALIA ore 11:13)[MZ] |
Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte. Inviare una copia come giustificativo a: Redazione MISNA Via Levico 14 00198 Roma misna@misna.org |