SOMALIA 27/4/2007 10.56
MOGADISCIO: TACCIONO LE ARMI, NEGOZIATI IN CORSO
Per il momento non si sente sparare, ma la tensione resta alta. Si segnalano episodi di saccheggi, ma sono anche in corso negoziati che speriamo possano portare il prima possibile e un vero e proprio ‘cessate-il-fuoco”: così una fonte della MISNA contattata a Mogadiscio riferisce che questa mattina le armi tacciono nella capitale somala, dove negli ultimi 10 giorni, secondo John Holmes, sottosegretario dell’ONU per gli affari umanitari, “si sono verificati i peggiori combattimenti da 15, 16 anni a questa parte”. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dalla ‘Elman Peace and Human Rights Organisation’ sarebbero almeno 58 i civili rimasti uccisi solo ieri negli scontri tra le milizie antigovernative e l’esercito etiopico sostenuto dalle truppe del governo di transizione somalo (Tfg) dalla ripresa delle ostilità il 17 aprile. “Nessuno sa cosa può accadere, è impossibile prevedere come la situazione si evolverà” aggiunge la stessa fonte. Ieri da New York, il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon ha esortato nuovamente la comunità internazionale a “cooperare pienamente e adoperarsi con sforzi concertati per ristabilire la pace e la sicurezza nel paese”. Ban ha reiterato la sua preoccupazione per l’intensificarsi della violenza che dall’inizio di febbraio ha costretto almeno 340.000 persone, pari a un terzo dell’intera popolazione di Mogadiscio, ad abbandonare la città. Il segretario ONU ha chiesto inoltre che proseguano i preparativi per un Congresso di riconciliazione nazionale posticipato al mese prossimo, chiedendo ai paesi donatori di contribuire per risolvere le difficoltà logistiche e finanziarie. (vedi anche notizie SOMALIA di ieri) [FB]
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