SOMALIA 2/5/2007
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MOGADISCIO: SI INSEDIA
NUOVO SINDACO, VIOLENZE IN ALTRE ZONE DEL PAESE |
È calma
la situazione a Mogadiscio dove ieri si è svolta una grande cerimonia
per festeggiare l’insediamento del nuovo governatore della regione
di Banadir, che automaticamente rileva anche l’incarico di sindaco
di Mogadiscio, Mohamed Omar Habeeb: il signore della guerra della
città di Jowhar meglio conosciuto col nome di Mohamed ‘Dhere’.
Lo riferiscono fonti della MISNA, precisando che la popolazione locale
sembra aver accolto con favore le parole pronunciate da Dhere nel corso
della sua investitura. Secondo i resoconti riportati oggi dalla stampa
locale, l’ex-uomo forte di Jowhar ha invitato gli abitanti di Mogadiscio
a cooperare con il neo nominato governo locale per poter finalmente riportare
un po’ di sicurezza in città, dopo anni violenze. Dhere ha
poi annunciato una serie di intense operazioni di sicurezza con le quali,
nei prossimi giorni, le autorità locali tenteranno di eliminare
tutti gli elementi “che intendono disturbare la stabilità
della città”. A tal fine, precisa la stampa locale,
le autorità di Mogadiscio creeranno delle autorità di quartiere,
incaricate di controllare tutte le attività che avvengono nella
zona di città di pertinenza e che avranno la responsabilità
della sicurezza. “Ogni quartiere di Mogadiscio avrà
un commissario che sarà il responsabile della sicurezza”
ha detto Dhere, nel corso della cerimonia. Il piano avrebbe ricevuto
l’avallo anche degli anziani del clan Hawiye, la più
potente famiglia di Mogadiscio, che domenica hanno avuto un lungo incontro
con i vertici del governo di transizione somalo (Tfg) e con quelli militari
etiopi. Ieri, intanto, per la prima volta dal loro dispiegamento
in città, le truppe ugandesi della missione di pace dell’Unione
Africana in Somalia (Amisom) sono uscite dalle loro basi, effettuando
una serie di sopralluoghi in città. I militari di Kampala
hanno visitato le zone nord di Mogadiscio, teatro dei violenti combattimenti
delle scorse settimane, e altre aree della città, soprattutto per
valutare le condizioni di sicurezza necessarie a riaprire tutte le strade
cittadine. Se la situazione a Mogadiscio, resta, per il momento
tranquilla, notizie di violenze provengono da altre zone del paese.
Fonti della MISNA fanno sapere che ieri un veicolo militare etiope è
saltato su una mina piazzata lungo la strada che collega Mogadiscio con
Baidoa. Non è ancora chiaro se vi siano state o meno vittime, né
se l’ordigno sia stato piazzato recentemente o risalga alle violenze
dei mesi scorsi. Almeno 10 persone sono morte invece nei violenti scontri
tra clan esplosi nelle ultime 48 ore nelle isole Modhowe e Kudhaa, nella
regione del Basso Juba, estremo sud della Somalia. I combattimenti, che
hanno coinvolto miliziani dei clan Majerten e Ogaden (entrambi sottoclan
della tribù dei Darod) hanno causato anche il ferimento di circa
una quarantina di persone. Scontri simili tra sottoclan dei Darod (la
stessa tribù alla quale appartiene il presidente somalo Abdullahi
Yusuf) sono avvenuti la scorsa settimana a Kismaayo, la terza
città del paese, circa 500 chilometri a sud di Mogadiscio.
Sempre lunedì altre due persone sono morte in una scaramuccia che
ha coinvolto le milizie leali alle autorità di Afgoye (una trentina
di chilometri a sud di Mogadiscio) e quelle fedeli al governo di transizione.
Nella sparatoria altre tre persone sono rimaste ferite. [MZ]
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