SOMALIA 2/5/2007 9.37
MOGADISCIO: SI INSEDIA NUOVO SINDACO, VIOLENZE IN ALTRE ZONE DEL PAESE
È calma la situazione a Mogadiscio dove ieri si è svolta una grande cerimonia per festeggiare l’insediamento del nuovo governatore della regione di Banadir, che automaticamente rileva anche l’incarico di sindaco di Mogadiscio, Mohamed Omar Habeeb: il signore della guerra della città di Jowhar meglio conosciuto col nome di Mohamed ‘Dhere’. Lo riferiscono fonti della MISNA, precisando che la popolazione locale sembra aver accolto con favore le parole pronunciate da Dhere nel corso della sua investitura. Secondo i resoconti riportati oggi dalla stampa locale, l’ex-uomo forte di Jowhar ha invitato gli abitanti di Mogadiscio a cooperare con il neo nominato governo locale per poter finalmente riportare un po’ di sicurezza in città, dopo anni violenze. Dhere ha poi annunciato una serie di intense operazioni di sicurezza con le quali, nei prossimi giorni, le autorità locali tenteranno di eliminare tutti gli elementi “che intendono disturbare la stabilità della città”. A tal fine, precisa la stampa locale, le autorità di Mogadiscio creeranno delle autorità di quartiere, incaricate di controllare tutte le attività che avvengono nella zona di città di pertinenza e che avranno la responsabilità della sicurezza. “Ogni quartiere di Mogadiscio avrà un commissario che sarà il responsabile della sicurezza” ha detto Dhere, nel corso della cerimonia. Il piano avrebbe ricevuto l’avallo anche degli anziani del clan Hawiye, la più potente famiglia di Mogadiscio, che domenica hanno avuto un lungo incontro con i vertici del governo di transizione somalo (Tfg) e con quelli militari etiopi. Ieri, intanto, per la prima volta dal loro dispiegamento in città, le truppe ugandesi della missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) sono uscite dalle loro basi, effettuando una serie di sopralluoghi in città. I militari di Kampala hanno visitato le zone nord di Mogadiscio, teatro dei violenti combattimenti delle scorse settimane, e altre aree della città, soprattutto per valutare le condizioni di sicurezza necessarie a riaprire tutte le strade cittadine. Se la situazione a Mogadiscio, resta, per il momento tranquilla, notizie di violenze provengono da altre zone del paese. Fonti della MISNA fanno sapere che ieri un veicolo militare etiope è saltato su una mina piazzata lungo la strada che collega Mogadiscio con Baidoa. Non è ancora chiaro se vi siano state o meno vittime, né se l’ordigno sia stato piazzato recentemente o risalga alle violenze dei mesi scorsi. Almeno 10 persone sono morte invece nei violenti scontri tra clan esplosi nelle ultime 48 ore nelle isole Modhowe e Kudhaa, nella regione del Basso Juba, estremo sud della Somalia. I combattimenti, che hanno coinvolto miliziani dei clan Majerten e Ogaden (entrambi sottoclan della tribù dei Darod) hanno causato anche il ferimento di circa una quarantina di persone. Scontri simili tra sottoclan dei Darod (la stessa tribù alla quale appartiene il presidente somalo Abdullahi Yusuf) sono avvenuti la scorsa settimana a Kismaayo, la terza città del paese, circa 500 chilometri a sud di Mogadiscio. Sempre lunedì altre due persone sono morte in una scaramuccia che ha coinvolto le milizie leali alle autorità di Afgoye (una trentina di chilometri a sud di Mogadiscio) e quelle fedeli al governo di transizione. Nella sparatoria altre tre persone sono rimaste ferite. [MZ]
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