L’intera giornata scorre sulle piste; frullati nel fuoristrada dalle corrugazioni che si alternano con le buche, sognando la notte che si trascorrerà finalmente fermi a Marsabit. Sembra un sogno ritrovarsi nella stanza immersi improvvisamente nel silenzio che appare irreale paragonato al recente concerto di rumori del fuoristrada arrancante. Lavati e liberati dalla polvere rossa, sembra di aver perso l’abbronzatura. Si aspetta l’ora per andare a cena con gli altri sognando di riuscire ad andare a letto prestissimo per affrontare domani, un pò meno squassati, l’ultima parte del viaggio. La stanchezza accumulata ritarda il prender sonno; ci si riesce poco tempo prima della sveglia prevista all’alba. Svegliarsi e non riuscire più a riprender sonno … uscire a guardare le stelle senza neppure sollevare il naso per vederle …rapiti dall’infinito, non si rientra più a dormire … e ne vale la pena … ci si lascia frastornare dal costante rumore delle fronde delle palme picchiate dal vento, che copre ogni altro suono... tornano alla mente le scene della giornata da poco conclusa ...
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