STRATEGIA DI INTERVENTO | |||
Strategie |
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Il progetto sarà seguito dal coordinatore del progetto di CIPAD. | |||
Il
villaggio sarà supervisionato da un anziano del villaggio |
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I bambini saranno seguiti dalle mamme con l’aiuto di assistenti in casa e nell’orto. | |||
I bambini in età scolare frequenteranno le scuole pubbliche/private per ricevere una buona educazione. | |||
Il villaggio si relaziona con la comunità attraverso il comitato di gestione nominato dalla stessa comunità. | |||
Attività: |
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1- Incontri di sensibilizzazione con la comunità | |||
2- Fornire protezione ai minori vulnerabili presso le famiglie di origine
o di adozione locale fornendo: cibo, vestiario, formazione scolastica,
assistenza sanitaria, supporto pedagogico, … aiuto nell’inserimento
nella vita lavorativa |
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3- La costruzione e registrazione legale di un villaggio-quartiere, costituito da un sistema modulare di più case-famiglia, con la possibilità minima di accoglienza di almeno venti minori vulnerabili e dotato di ogni infrastruttura necessaria ai suoi scopi. | |||
Villaggio che sia soluzione alternativa alla istituzionalizzazione e all’abbandono del minore. | |||
Il numero complesso delle unità casa-famiglia verrà poi definito dall’esperienza che si maturerà e terrà conto degli aspetti legati alle problematiche connesse all’inserimento dei ragazzi nella comunità. | |||
Una
eccessiva crescita fisica del nuovo villaggio-quartiere potrebbe condizionare
la vita della città di Sololo, piuttosto che riuscire a farsi inglobare
dalla stessa. |
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Una mandria collettiva, affidata al padre, con una seconda mandria data dall’insieme delle mucche e delle capre assegnate ad ogni famiglia, costituiscono l’impianto pastorale di base per riprodurre le due mandrie classiche tradizionali che compongono l’”unità pastorale” del villaggio tipico borana: la “mandria da latte”, tenuta vicino al villaggio, e la “mandria d’allevamento” portata ai pascoli lontani. | |||
Le
mandrie costituiscono la fonte primaria di sostentamento della società
borana costituita da una popolazione prevalentemente dedita alla patorizia
nomadica |
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E’ condizione essenziale del progetto che l’acquisto del bestiame, dei materiali con la realizzazione delle case, degli arredi e di ogni altro lavoro previsto, debbano prioritariamente favorire la popolazione residente, sia come attività d’impresa che di lavoro individuale. | |||
4- Individuare e formare personale locale da impiegare quali addetto alla cura e tutela dei minori accolti nel villaggio-quartiere | |||
5- Costituzione e formazione del Comitato di Gestione del Villaggio | |||
6- Sviluppare un Programma individualizzato di supporto psicologico e sanitario per ogni minore accolto nel villaggio-quartiere. | |||
Al momento dell’ingresso nel villaggio ogni minore sarà sottoposto a screening sanitario e a colloqui di valutazione finalizzati all’individuazione dei bisogni specifici dal punto di vista psicologico. | |||
Questi interventi sono finalizzati alla stesura della cartella clinica personale comprensiva del “piano curativo sanitario e formativo-educativo individuale” | |||