Circa due settimane fa' andai, come di consueto con l'infermiera e l'interprete, in un villaggio per il servizio di vaccinazioni ai bambini. Gli anziani, quel giorno, occupavano la capanna adibita alle vaccinazioni, da loro costruita a suo tempo in prossimita' del recinto del villaggio. Al nostro arrivo, contrariamente al solito, gli anziani ci hanno salutato a fatica; non con freddezza, ma certo con una mal celata indifferenza. E' solo allora che ho notato come non vi fossero in giro, come sempre, le donne ed i bambini ad aspettarci festanti. L'infermiera mi ha tradotto che gli anziani non avrebbero lasciato la capanna, mi accertai solo che non vi fossero malintesi dovuti alla diversita' delle nostre lingue. Spiegai con calma che non sarei piu' tornato senza un loro invito e neppure volli sapere il perche' di quel loro agire. Ripartii piuttosto perplesso. Si, era vero che il nostro lavoro in quel villaggio era all'inizio e che la volta precedente si erano lamentati del fatto che si facevano troppe punture ai bambini; ma non mi sembravano validi motivi per un simile atteggiamento. Tornai in ospedale deluso, riponevo speranze in quel villaggio che ci aveva accolto senza particolari problemi, dopo i soliti rituali e le lunghe "chiacchierate" con gli anziani. Trascorsi 15 giorni di silenzio, e' giunta una loro piccola delegazione che mi portava in dono un capretto, chiedendo scusa ed offrendo la Pace. Questi i fatti, non ne comprendo le ragioni ma li rispetto. Sono tornato tra loro.