Quando arrivai in Africa qualcuno, forse scherzando, così lo intesi io allora, mi disse: passerai 3 momenti. Il primo nel quale affrermerai che i poveri negretti potrebbero fare tutto quello che sappiamo fare noi se ne avessero la possibilità. Nel secondo: sosterrai che questi neri non saranno mai come noi poichè congenitamente incapaci ad esserlo. Nel terzo momento penserai: “…e chi se ne frega”. Forse quel qualcuno non scherzava. Comunque, ancora oggi io mi ritrovo nel primo momento e non saranno mai come noi perchè scelgono di non diventarlo. Non rifiutano il nuovo, il progresso; rifiutano di divenire la brutta copia in carta carbne di un europeo o di qualsiasi altro. Ricercano la loro identità riscoprendo il loro passato che i preconcetti di altri hanno cercato di cancellare. Alla luce di questo vivranno il futuro. L'orgoglio di essere africano.
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