Questo mondo è sempre surreale. Questa gente ha ora la morte che gli soffia sul collo e tutto sembra scorrere come se nulla fosse. Fatalismo ? Appare come se loro non si rendessero conto; eppure lo sanno bene che presto sarà il loro momento; toccherà loro ciò che sta avvenendo per gli animali. Questi ora stanno morendo come mosche. Non serve più guardarsi in giro per saperlo. L’odore dolciastro delle carcasse in putrefazione o quello dei falò per bruciarle, ti raggiunge ad ogni soffio di vento dovunque tu ti trovi e da qualsiasi direzione lui provenga. Appare immane, e quindi, impossibile prendere qualsiasi iniziativa che possa veramente aiutarli a vivere. Chi potrebbe, forse, farlo, sembra paralizzato in una sorta di burocrazia che non lascia capire a noi se nasconde anche le incapacità o l’indifferenza dello stesso operatore-umanitario, che dovrebbe invece gestirla, che ne soggiace schiacciato. Inascoltati nei burocratici uffici di Nairobi cercano da soli, con nulla, la propria sopravvivenza. L’altro giorno la disperazione li ha portati a rimuovere, senza alcun strumento, la linea di 50metri di tubi rigidi di plastica , tra loro incollati e sigillati, di un pozzo con pompa a mano che ha improvvisamente ceduto sotto alla costante richiesta. Spezzandosi, la linea ha lasciato cadere sul fondo del pozzo i suoi ultimi 15 metri e trasformato in gelido silenzio il vociare frenetico di pochi attimi prima. Il giorno successivo, con un gancio, appositamente forgiato nell’officina dell’ospedale, si è riusciti ad effettuare il recupero e a sbloccare il pozzo. Quel pozzo riesce a dare solamente 20 litri di acqua a famiglia, di sei-otto persone, ogni quattro giorni. Tutto questo è nulla rispetto alla superficialità, alla incoscienza, alle precarie situazioni degli altri pozzi … sono realmente incapaci, abbandonati a se stessi e al loro inevitabile destino. Noi anche siamo da anni inascoltati dagli “esperti” che applicano le “linee guida” senza le quali non sanno dirti quanto latte può produrre una capre se prima non gli hai fornito il numero di peli che questa ha nel suo buco del … e conseguentemente in quanto tempo la gente dovrebbe poi morire. Sono loro che avendo il programma per curare la severa malnutrizione, che ancora qui non è arrivata ma che, se non si mangia ora sicuramente verrà, ti salutano dicendoti che ritorneranno tra due mesi quando avremo bisogno di loro e formalmente si scusano di non essere loro quelli con il programma per fornire ora il cibo … e che non sanno chi deve procurarcelo … Allora è spontaneo sentire nascere in noi l’assurdo sospetto che in loro possa esserci il timore di restare disoccupati, se qualcuno ci desse ora da mangiare. Intanto il tempo trascorre e non è più molto quello a disposizione. Difficile non arrendersi ed ancora di più sperare in un miracolo. Forse per questo stanno continuando la loro vita come se nulla stesse accadendo. Dio mio, Dio loro, Dio di tutti, siamo certi che non li hai abbandonati ?! Il giorno successivo, ha piovuto intensamente per venti minuti; cosa assolutamente eccezionale che possa avvenire in febbraio in queste zone. Testimonio che la pioggia c’è stata; ognuno la pensi come vuole. Io credo fossero le lagrime di Dio. |