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L'ateo è un credente tale e quale al credente.
Entrambi debbono fare un atto di fede, poichè entrambi non possono oggettivamente dimostrare ciò che affermano.
Uno lo fa asserendo che Dio non c'è e l'altro, all'opposto, affermando che Dio c'è.
Soggettivamente convinti entrambi di due cose opposte.
La verità oggettiva, che può essere solo una, quale è delle due ? Quella che afferma l'ateo o quella che afferma il credente ?
Comunque sia, per l'ateo Dio non c'è e quindi non interviene;

per il credente Dio c'è ed opera attraverso ogni essere umano, sia che questo lo sappia o no. Sapere che Dio ti abita e ti spinge ad essere un Suo libero-strumento per agire su qualcun altro, che Lui stesso abita come abita in te ed in tutti, … Non si può negare che questa visione porta a vedere l'altro in un modo diverso da come lo vede l'ateo. Nell'altro c'è lo stesso Dio in Cui credi, Che ti chiede di aiutarLo. Lo stesso Dio che ti dice dentro di te di aiutarLo ... Il tutto solo per Amore.
Non è quanto il credente o l'ateo decidono di dare o sanno dare, ma quanto Dio decide di dare con la Sua opera attraverso loro.
L'unica differenza è che, nel bisognoso, l'ateo crede di vedere solo un altro uomo come lui ed è convinto di dare solo se stesso. Per il credente l'altro è visto come portatore dentro di sè dello stesso Dio che il credente riconosce in se stesso. Il credente così sa che ciò che l'altro riceverà non è più solo quel poco che il credente decide di dare, o riesce a dare, ma è l'Amore di Dio che, passando attraverso l'operatore, raggiungerà l'altro.
Chi ha bisogno, riceve comunque sia dal credente come dall'ateo lo stesso Amore di Dio; la differenza sta solo nel fatto che l'ateo non sa di darlo. Questa è la ragione per la quale ciò che cambia è solo il come l'ateo ed il credente "vedono" l'altro.

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