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Buongiorno X,

grazie per il tuo vivo interesse che mi autorizza a scriverti ancora.
Lo faccio un po’ per tranquillizzarti ed un po’ per chiarirti meglio alcuni aspetti che sono veramente il cuore del nostro impegno.
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In un contesto di povertà estrema come il nostro, sarebbe impossibile pensare di dare alla famiglia, che accoglie in sé un minore, degli aiuti che siano finalizzati al solo minore accolto, ignorando l’esistenza degli analoghi bisogni presenti negli altri minori che compongono quella stessa famiglia. Dobbiamo sostenere l’intera famiglia (al momento sono circa 130 quelle che riusciamo ad assistere).
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Forniamo regolarmente cibo all’intera famiglia; una volta al mese, che si raddoppia in corso di calamità collettive (siccità-alluvione) che comportano carestie. Distribuiamo una quota fissa ogni tre minori presenti nella famiglia. Se la famiglia ha 6 componenti minori le quote sono due e così via.

Integriamo poi con “buoni acquisto cibo”, spendibili presso i negozi di Sololo, per quei casi che mostrano particolari necessità. Il buono acquisto, anziché l’aumento quantitativo della quota normalmente distribuita, consente diversi vantaggi. Per es. possiamo modulare meglio la qualità del cibo (es.+ proteine o + zuccheri …)

Lasciamo al povero anche la possibilità di scegliere lui dove spendere e cosa comprare … (talvolta può togliersi il desiderio di prendersi uno “sciroppo di mirtilli” di cui vanno ghiotti ma che sarebbe irraggiungibile per loro … Noi approviamo questo “lusso” poiché ai loro occhi risulta come una sorta di premio; e lo facciamo poichè contiene anche vitamine e ferro, che sono componenti nutritivi indispensabili e difficilissimi da reperire in quei contesti ) Per la stessa ragione, appena ne abbiamo la possibilità economica, festeggiamo (anche i “non-compleanni”; ossia qualsiasi scusa è buona per poter festeggiare) comprando bibite industriali (acqua con zucchero …) e torte fatte in casa o pane fatto in casa con marmellata … pane-burro e zucchero … Si fa festa nutrendo … che è quello che ci hanno insegnato i nostri nonni qui in Italia. Non ultimo, il buono cibo rende contenti i negozianti (che sono sempre dei poveri che stanno un pochino meglio) e mette in circolazione locale i soldi che noi spendiamo.
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I nostri controlli sanitari semestrali, trimestrali e financo settimanali in corso di carestie e/o epidemie, sono prevalentemente finalizzati al monitoraggio della crescita, più che alla diagnosi e cura. Per le cure inviamo agli ambulatori o all’ospedale facendoci carico dei relativi costi. Abbiamo iscritto, e ne paghiamo le quote, tutte le famiglie al Servizio Sanitario Nazionale.

I nostri controlli sanitari sono un po’ quello che fa qui in Italia un buon padre di famiglia: controlla che il bambino cresca e stia bene.

Così facendo il bambino controllato ci diventa anche un ottimo indicatore dello stato di salute dell’intera famiglia. Se il bambino non cresce o è sottopeso, significa che ciò che distribuiamo, e che la famiglia si divide, non basta. Così cerchiamo di intervenire incrementando in modo selettivo dopo aver verificato ed identificato il problema in atto in quella famiglia.

Il tuo assistito è al centro delle nostre attenzioni e stiamo provvedendo secondo le logiche che ti ho esposto qui sopra.

Credo tu capisca che non possiamo fare nulla di diverso da quanto facciamo anche per chiunque degli altri sia nelle stesse condizioni.

Vorremmo, e puntiamo costantemente a farlo, alzare il livello medio di tutti, così tutti starebbero meglio ed ovviamente anche i singoli casi. Purtroppo ci risulta difficilissimo per carenze economiche.

Troviamo disponibilità nei gruppi associativi e nelle istituzioni ad aiutarci nei progetti di costruzione, di agricoltura sperimentale … ma nessuna delle numerose istituzioni interpellate è disposta a finanziarci per partecipare all’acquisto di cibo o a concorrere alle spese della gestione ordinaria.

Noi non possiamo spendere in modo difforme dalla volontà del donatore. Questo è un principio sacrosanto e categorico che rispetteremo sempre.

Dunque, chi paga il cibo ?

La soluzione a questo problema passa solo attraverso i SaD (Sostegni a Distanza) esattamente quanto da lungo tempo stai facendo già tu. (comprendi quanto sei importante ?!)
Purtroppo, ancora ad oggi i sostenitori come te coprono solo poco più della metà del numero dei minori che assistiamo.

Se tutti i minori avessero un SaD attivato per loro … io troverei finalmente pace. Ti assicuro che questa è la mia angoscia principale. Se ci sono i SaD è garantita la sopravvivenza, poi per il resto: costruzioni ecc … se ci sono bene, altrimenti si aspetta fino a quando ci saranno. Ma mangiare e crescere è fatto quotidiano indispensabile.
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Ultimo punto che vorrei chiarire con te è che i soldi che i sostenitori danno per i SaD vanno esattamente a coprire le spese per quel bambino ! Non vanno nel calderone di tutto il progetto.
Mi spiego meglio. Il “Progetto-Sololo” sponsorizza tutti i minori che assiste. Quando arriva un sostenitore SaD che dice: io sponsorizzo questo minore; il Progetto “risparmia” l’equivalente della cifra che può così divenire disponibile per altro. Come dire che la cifra investita dal Sostenitore sul bambino, rende disponibile un pari importo per tutti.
Anche se ti può apparire la stessa cosa, sostenere un bambino sostenendo INdirettamente l’intero progetto con il sostenere direttamente il Progetto, concettualmente non lo è.
L’aiuto diretto al Progetto può anche essere una donazione fine a se stessa; il SaD è una donazione che si fa carico di qualcosa di più … che vorrei tanto potesse essere per tutti così come la stai vivendo tu … “partecipando alla crescita del bambino”.

Penso tu mi comprenda come sia difficile scrivere senza conoscere il pensiero del sostenitore. Se avessi scritto anche solo questa mia ad un sostenitore che pensa di fare una donazione e basta … probabilmente non l’avrebbe neppure letta fino a questo punto qui.

Queste le nostre difficoltà di comunicazione, che aggiunte alle nostre inesperienze ed ai nostri errori oltre che alle concrete difficoltà operative e culturali legate alle diversità … sono i veri problemi di Claudia che si pone volontaria mediatrice. Grazie per aver scelto, e continuare a farlo, di camminare con noi.

Ultimissima cosa. Alla tua domanda “Vogliate cortesemente suggerirmi adesso o in futuro se è possibile concretamente migliorare l'alimentazione del bambino, se si può a distanza.”, se sono riuscito a spiegarmi,

la risposta è: aiutaci a trovare Sostenitori disposti ad attivare un Sad per uno dei minori che assistiamo con il “Progetto-Sololo”… magari garantendo tu per noi a chi non ci conosce. Arrivare a sponsorizzare tutti i minori con un SaD, equivale all’incremento del benessere per tutti; anche per chi è già sponsorizzato.

Finisco, e mi scuso per il tempo che ti ho “rubato”, invitandoti alla cena pro-Sololo che avrà luogo sabato 5 a Bindo di Cortenova (Lc) (locandina sul sito www.sololo.it)
Ancora grazie e fraternamente: ciao !

 

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