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Strategia d’intervento

4.1 Obiettivo generale

L’obiettivo generale del presente progetto è quello di migliorare la condizione di vita dei minori orfani di genitori deceduti per HIV/AIDS nell’area di intervento, garantendo un sostegno al diritto del minore ad una famiglia.

4.2 Obiettivi specifici

L’obiettivo specifico è garantire cura e protezione a circa 200 minori orfani accolti nel “Villaggio-Quartiere” residenziale; strutturato a modello di “casa-famiglia-tradizionale” nelle Divisioni Obbu ed Uran che costituiscono l’area di Solo.

4.3 Risultati attesi

Qui di seguito, a fianco dei risultati attesi, sono riportati alcuni Indicatori Obiettivamente Verificabili (IOV) prevalentemente di carattere quantitativo.
Gli indicatori per valutare i risultati attesi saranno anche di tipo qualitativo e saranno basati sulla descrizione degli effetti prodotti dalle attività svolte.

4.4 Attività

Risultato atteso n. 1

4.4.1 Fornire accoglienza e protezione a minori nel “Villaggio-Quartiere” per orfani
di Sololo, offrendo soluzioni alternative all’istituzionalizzazione e all’abbandono

4.4.1.1 Costruzione, nell’arco di tre annualità, di un “Villaggio-Quartiere” a Sololo per orfani dove accogliere 200 minori in “case-famiglie-tradizionali”.

Per garantire il diritto all'accoglienza e alla protezione a favore dei minori orfani, il progetto prevede la realizzazione di un Villaggio-Quartiere dislocato a circa tre km dal centro di Sololo Ramata. Il terreno destinato al progetto è largo 500 metri per 1.000 metri ed è stato messo a disposizione del progetto, previa richiesta ed assenso degli Anziani di Sololo, da parte del Moyale County Council che è l’ufficio governativo competente dell’area.

Di fatto il futuro villaggio realizzerà il ventesimo quartiere della città di Sololo creando la continuità tra il villaggio “Oba”, attualmente periferico tra i diciannove esistenti, ed il villaggio di “Ramolle” che oggi è il primo villaggio più vicino alla città.

Durante la prima annualità si prevede la costruzione di:
• n. 5 compound (unità abitative tradizionali) da affidarsi ciascuna a una “Mamma del villaggio” e a una ”Zia del villaggio” coadiutrice, volti ad accogliere 10 bambini ciascuno;
• n. 1 abitazione d’affidarsi al “Padre del Villaggio”;
• n. 1 costruzione multifunzioni: salone - uffici – officina - falegnameria;• n. 1 costruzione con funzione di magazzino;
• n. 1 costruzione con funzione di guest house per l’accoglienza del personale espatriato e dei consulenti in presenza temporanea.

Durante la seconda annualità si prevede la costruzione di:
• n. 5 compound da affidarsi ciascuno a una “Mamma del villaggio” e a una ”Zia del villaggio” coadiutrice, volti ad accogliere 10 bambini ciascuno.
Non si esclude la possibilità che questi 5 compound vengano costruiti in equivalenti spazi distribuiti nei 19 villaggi-quartieri che costituiscono oggi la Città di Sololo. La scelta definitiva, riservata agli Anziani di Sololo ed al padre del Villaggio, avverrà alla luce dell’esperienza maturata e terrà conto degli aspetti legati alle problematiche connesse all’inserimento dei ragazzi nella comunità. Una eccessiva crescita fisica del nuovo villaggio-quartiere potrebbe esporre al rischio che questo condizioni la vita della città piuttosto che riuscire a farsi inglobare dalla stessa.

Durante la terza annualità si prevedono nuove costruzioni aggiuntive:
• n. 10 compound da affidarsi ciascuna a una “Mamma del villaggio” e a una ”Zia del villaggio” coadiutrice, volti ad accogliere 10 bambini ciascuno.
Per le stesse motivazioni riportate qui sopra, non si esclude che queste costruzioni vadano a realizzare un ulteriore nuovo quartiere della città o, meglio sarebbe, ad ampliare i villaggi non lontani dalla città di Sololo.
Il modello del Villaggio Quartiere, sarà conforme agli usi e costumi dei Borana e sarà da loro realizzato con una modalita di costruzione innovativa che garantisce maggiore igiene e durata inconfronto a quella attualmente in uso.

Ogni unità compaund occupa circa due ettari, cintati da siepe locale e risulta così composta:

- una casa con funzione di dormitorio, dotata di arredi e suppellettili, divisa in tre locali, di 4mX5m, con veranda.
Costruzione realizzata con tecnologia innovativa che prevede:
fondamenta e parti portanti in cemento armato; pareti realizzate con un doppio strato di rete metallica affogata nel cemento. Il risultato finale comporta notevoli vantaggi quali: leggerezza della struttura con rapidità di installazione e di costo contenuto (dal 30 al 40 % in meno di una costruzione tradizionale in blocchi). Struttura globale versatile, resistente nel tempo e senza particolari manutenzioni, con pareti isolanti le alte temperature ed il rumore, oltre ad essereignifughe e rifinibili a piacere. Copertura in ondulato metallico.
A Sololo, la locale impresa di costruzione ha già realizzato una di queste case (foto allegate) verificandone di fatto sia la fattibilità con gran parte del materiale reperibile in loco; sia l’adattabilità di questa tecnologia alle capacità di costruzione del personale locale.
- Una cisterna consentirà la raccolta dell’acqua piovana proveniente dalla vasta superfice del tetto della casa e della veranda.
- Una costruzione, con funzione di cucina, dall’apparenza del tutto simile alle capanne tradizionali (di forma rotonda realizzate con legno intonacato con fango e copertura in frasche - foto allegata)
Anche questa costruzione, di 4m di diametro, viene realizzata con la sopraccitata tecnologia. La volta risulta essere una cupola di rete-cemento ricoperta da frasche e dotata di grondaia per la raccoltadell’acqua piovana. Le pareti, realizzate con il doppio strato di rete-cemento, si prestano ad essere decorate nel modo tradizionale. La struttura finita, oltre a garantire la durata priva di manutenzioni, garantisce maggior confort ed igiene rispetto all’analoga tradizionale.
- Una costruzione, analoga alla precedente, accoglie il lavatoio e le docce.
- Una costruzione, analoga alla precedente, accoglie i gabinetti concepiti per il recupero del biogas.
- Un recinto per gli animali dati in dotazione alla famiglia;
- Un orto nutrizionale, di circa un ettaro, dei due costituenti l’area, con la necessaria dotazione strumentale per la sua coltivazione.

La casa assegnata al “padre del villaggio” prevede: cucina, bagno, sala pranzo e 4 camere da letto.

La “costruzione multifunzioni” prevede: un salone riunioni, tre locali uffici, un locale officina ed un ocale falegnameria.

Il magazzino è dotato di due ambienti.

La casa, per l’accoglienza del personale espatriato ed in consulenza, prevede: cucina, sala pranzo e 5 camere da letto con bagno.

Tutte le costruzioni sono realizzate con la tecnologia innovativa sopra descritta e si basano sul disegno di un modulo standard, rettangolare di 5mx12m con veranda, che viene ampliato o ridotto in conformità ai fini delle singole opere.

Per ogni ambiente è prevista la necessaria dotazione di base in arredi e materiale di consumo.

Il villaggio sarà dotato, ai fini nutrizionali della comunità e così come è nella tradizione borana al commercio finalizzato all’autosostentamento, di una “mandria collettiva” affidata al “Padre del villaggio” costituita da:
- 5 buoi;
- 10 cammelli
per ogni compound abitato.

Ogni unità abitativa disporrà di una mandria di bestiame accudita dalla “Mamma” e dalla “Zia” coadiuvate dai pastori del villaggio, e sarà costituita da:
- 1 asino; (per i trasporti dell’acqua e dei prodotti dell’orto nutrizionale)
- 4 mucche;
- 10 capre;
- 5 galline;
- 1 gallo.

La mandria collettiva, affidata al padre, con la seconda mandria, data dall’insieme delle mucche e delle capre assegnate ad ogni famiglia, costituiscono l’impianto pastorale di base per riprodurre le due mandrie classiche tradizionali che compongono l’”unità pastorale” del villaggio tipico borana: la “mandria da latte”, tenuta vicino al villaggio, e la “mandria d’allevamento” portata ai pascoli lontani.

E’ condizione essenziale del progetto che l’acquisto del bestiame, dei materiali e la realizzazione delle case, degli arredi ed ogni altro lavoro previsto debbano prioritariamente favorire la popolazione residente, sia come attività d’impresa che di lavoro individuale.

Risultato atteso n. 2

4.4.2 a) Individuare il personale locale da impiegare nel Villaggio-Quartiere a tutela dei minori bisognosi di cura e protezione

4.4.2.1 Individuazione del personale locale addetto alla cura e tutela dei minori accolti nel Villaggio-Quartiere:

Nel villaggio si prevede di impiegare le seguenti figure:
- 1 Padre del villaggio, residente nel villaggio e supervisore dello stesso;
- 1 Zio del villaggio, coadiutore del Padre, non residente nel villaggio;
- 20 “Mamme”, nell’arco delle tre annualità,residenti nel villaggio;
- 20 “Zie” coadiutrici delle mamme, nell’ arco delle tre annualità, non residenti nel villaggio;
- ventuno addetti alla manutenzione e alla sicurezza del villaggio, non residenti nelvillaggio;
- venti pastori, ai quali verranno affidate le mandrie del villaggio per il pascolo.
La selezione del Padre del villaggio avverrà ad opera dell’organismo promotore CCM, sentite le Autorità Governative locali e l’Assemblea degli Anziani dei Borana.

Il Padre supervisore del villaggio avrà i seguenti obblighi e responsabilità, rispettando quanto previsto nel Children (Charitable Children’s Institution’s) Regulations:

• assicurare la partecipazione dei principali stakeholders nel processo di selezione dei minori orfani beneficiari del villaggio;
• supervisionare e monitorare la performance di tutti gli operatori impiegati nel villaggio e assicurare che le Procedure Operative Standard siano applicate da tutto il personale;
• tenere un inventario di tutto il materiale e le attrezzature utilizzate durante la durata del progetto;
• vigilare sulla regolarità della frequenza scolastica di tutti i bambini accolti nel villaggio;
• monitorare il benessere e la salute dei minori accolti nel villaggio e assicurare che essi non siano oggetto di abuso da parte del personale impiegato;
• assicurare che i bambini interagiscano con la comunità Borana attraverso la partecipazione ad attività sociali e culturali;
• assicurare che i minori abbiano uno stile di vita conforme agli usi, costumi e tradizione Borana;
• dirimere le eventuali controversie in collaborazione con la controparte;
• essere il mediatore tra l’organismo proponente e la controparte per ciò che concerne l’andamento del progetto.

Lo “Zio” del villaggio, selezionato dal Padre del villaggio in concerto con l’Assemblea degli Anziani dei Borana secondo i criteri definiti al punto 3.5, ha la funzione di coadiuvare il Padre del villaggio in particolare per quanto concerne le seguenti mansioni:

• formulare un inventario dei beni necessari mensilmente;
• curare i documenti e altre comunicazioni in forma scritta relativi al progetto;
• curare la documentazione contenete informazioni sullo stato di salute e sul rendimento scolastico relativa a ciascun bambino;
• relazionare settimanalmente al Capo Progetto del CCM sull’andamento del progetto;
• relazionare mensilmente al CCM nella figura del Country Liaison Officer di Nairobi e alla controparte sull’andamento del progetto.

La selezione delle “Mamme” e le “Zie” avverrà tra il personale appositamente presentato dalle locali associazioni dei “Gruppi di donne” operanti nell’area. La scelta verrà effettuata dal Padre del villaggio in concerto con l’Assemblea degli Anziani dei Borana.
Le “Mamme”, coadiuvate dalle “Zie”, avranno i seguenti responsabilità e obblighi:

• occuparsi dei bisogni quotidiani dei bambini loro affidati;
• assicurarsi che i bambini siano ben nutriti e curati dal punto di vista igienico:
• assicurarsi che l’ambiente i cui vivono sia salubre;
• prendersi cura dei bambini senza distinzione di genere, età, religione, appartenenza clanica;
• incoraggiare i bambini a relazionarsi fra di loro, in modo da farli sentire membri della stessa comunità;
• assicurarsi che i bambini frequentino regolarmente la scuola e abbiano accesso alle strutture sanitarie, ove necessario.

La selezione dei guardiani e dei pastori avverrà tra il personale appositamente presentato dalle locali associazioni dei “Gruppi di Giovani” operanti nell’area. Come per le “Mamme” e le”Zie”, la scelta verrà effettuata dal Padre del villaggio in concerto con l’Assemblea degli Anziani dei Borana.
I guardiani saranno addetti alla manutenzione e alla sicurezza del villaggio; coaudiveranno le “Mamme” e le “Zie” nell’attività quotidiana di cura dell’orto tradizionale attribuito ad ogni unità abitativa e in ogni altra necessità.
Ai pastori saranno affidate le mandrie del villaggio.

Tutto il personale selezionato stipulerà i dovuti accordi contrattuali di lavoro direttamente con il rispettivo gruppo di appartenenza che lo ha candidato. La controparte CIPAD vigilerà sull’adeguatezza e regolarità degli stessi.
Il gruppo associativo concorderà con il Padre del villaggio gli impegni ed i compiti, oltre quanto sopra descritto, che dovranno essere svolti dal personale da loro fornito.

4.4.2 b) Formare il personale locale da impiegare nel Villaggio-Quartiere a tutela dei minori bisognosi di cura e protezione

4.4.2.1 Formazione del personale locale addetto alla cura e tutela dei minori accolti nel Villaggio-Quartiere:

Nell'ambito dell'attività verranno attivati corsi di formazione per il personale operante all'interno del Villaggio Quartiere di Sololo.

Sarà compito della “Associazioni di Giovani” di provenienza, nel rispetto del Children (Charitable Children’s Institution’s) Regulations e con la supervisione-approvazione da parte del Padre del Villaggio, formare i “guardiani-manutentori” e i “pastori” sui compiti e gli impegni che essi dovranno svolgere.

Durante ogni annualità, per formare i “guardiani-manutentori” e i “pastori” sui temi della sicurezza del villaggio; della manutenzione e della pastorizia di cui essi dovranno occuparsi, verrà organizzata una serie distinta d’incontri per ognuna delle due categorie, ogni serie è costituita da tre incontri con cadenza quadrimestrale della durata di otto ore ognuno.

Le “mamme” e le “zie” seguiranno, durante ogni annualità, sei corsi di formazione con cadenza bimestrale, ognuno dei quali sarà composto da 5 incontri di otto ore ciascuno e sarà dedicato ad una particolare tematica.

I corsi saranno allestiti e tenuti da un consulente psicologo locale esterno che si avvarrà della collaborazione di un educatore espatriato e di un educatore locale oltre ad altre figure professionali che si rendessero necessarie in consulenza.
L’educatore locale, con la collaborazione dell’educatore espatriato, avrà poi la funzione di “tutor” per i ragazzi, per le mamme e per le zie e medierà l’azione formativa, del consulente psicologo locale esterno, con tutti gli operatori del villaggio.

I temi affrontati durante i corsi per preparare le mamme e le zie alla cura e tutela dei minori si rifanno ai principi sanciti dal Kenya Children Act (Part III, section 23) e saranno:

• igiene personale;
• igiene delle abitazioni;
• norme di buona nutrizione;
• protezione dalla trascuratezza, discriminazione ed abuso;
• scolarizzazione;
• supporto affettivo e morale;
• prevenzione HIV/AIDS.

Particolare rilevanza verrà data al tema della prevenzione dell’HIV/AIDS.
Mancando una cultura della prevenzione, si vuole intervenire per sensibilizzare ed educare le “mamme” e le “zie” a cui verranno affidati gli orfani nel “villaggio-quartiere” tramite workshops tematici, gestiti da personale dei gruppi associativi locali e/o di altro personale specializzato sotto la supervisione-approvazione del consulente psicologo locale esterno e, comunque, sempre nel rispetto dell’azione formativa complessiva in corso.

Risultato atteso n. 3:

4.4.3 Sviluppare un Programma individualizzato di supporto psicologico e sanitario per ogni minore accolto nel villaggio-quartiere

Al momento dell’ingresso nel villaggio ogni minore sarà sottoposto a screening sanitario e a colloqui di valutazione finalizzati all’individuazione dei bisogni specifici dal punto di vista psicologico. Questi interventi sono finalizzati alla stesura della cartella clinica personale comprensiva del “piano curativo sanitario e formativo-educativo individuale”.

Programma Sanitario

La valutazione medica verrà eseguita da parte di un consulente medico esterno, locale o espatriato, che redigerà una cartella clinica per ogni ragazzo ed effettuerà un primo screening sanitario per l’individuazione dell’eventuali malattie e della presenza HIV/AIDS.

Compito del consulente medico è anche quello di valutare lo stato di salute di ogni operatore del villaggio e di redigerne una cartella clinica ai fini dell’individualizzazione di eventuali “portatori sani” tra la popolazione del villaggio o di persone affette da patologie contagiose particolarmente diffuse nell’area quali la tubercolosi.

Le visite ed i relativi screening verrano ripetuti di norma con cadenza semestrale ed ogni qualvolta il consulente medico lo ritenga appropriato.

Il consulente medico si occuperà inoltre, mediante appositi corsi teorico-pratici, della formazione al Primo Soccorso Sanitario del personale adulto che di norma popola il villaggio.

Il consulente medico si recherà sul posto ogni sei mesi per un periodo di almeno un mese e si renderà reperibile e disponibile in ogni altra occasione che richiedesse la sua presenza.

Ove necessario, i minori potranno usufruire delle cure dell’Ospedale di Sololo e dei dispensari governativi dell’area che garantiscono la risposta ad ogni genere di bisogno di salute.

Programma Psicologico

Tutta l’attività psicologica verrà gestita e supervisionata da un consulente psicologo esterno locale, possibilmente specializzato nel lavoro con bambini orfani e vulnerabili.

Attraverso colloqui individuali condotti dal consulente psicologo, coadiuvato da un educatore espatriato e da un educatore-tutor locale, si rileverà la volontà da parte del minore ad essere accolto all’interno del villaggio e i suoi bisogni specifici.

Lo psicologo, sempre coadiuvato dall’educatore espatriato e dell’educatore-tutor locale, procederà poi all’elaborazione di un piano individualizzato a sostegno di ciascun minore.

Una particolare attività del consulente psicologo consisterà, attraverso incontri individuali e di gruppo, nel dare supporto psicologico ed aiutare i bambini a superare eventuali traumi derivanti da abusi sessuali, violenze fisiche, ma anche altri traumi emozionali come l’esperienza dell’abbandono, del lutto,ecc.

Parallelamente, il consulente svolgerà un importante lavoro anche con le mamme e le zie del villaggio. Organizzerà appositi workshops sulle basi della psicologia del bambino che serviranno ad aumentare le competenze genitoriali degli adulti a cui vengono affidati i bambini, in modo da renderli protagonisti del lavoro educativo.

Lo psicologo lavorerà anche come supporto tecnico per entrambi gli educatori, espatriato e locale.
Il consulente psicologo si recherà sul posto di norma ogni tre mesi per una decina di giorni e sarà sempre disponibile ad intervenire in altri momenti a seconda del bisogno.

Cartella Sanitaria

Per ogni minore accolto nel villaggio sarà così possibile elaborare e costantemente aggiornare una “cartella sanitaria” contenente la documentazione ed i dati inerenti la sua condizione fisica e psichica. Alla luce di questi dati verrà redatto un “piano curativo-formativo-educativo” personalizzato e mirato del tutto sovrapponibile al “Child placement plan” previsto nel Children (Charitable Children’s Institution’s) Regulations.

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