FINANZIAMENTO DEI SISTEMI SANITARI IN AFRICA  

User fees = Tikets = partecipazione alla spesa da parte degli utenti che utilizzano i servizi.
Far pagare le prestazioni sanitarie nel punto di erogazione è uno dei metodi più iniqui di finanziamento dei sistemi sanitari.
Significa concentrare il rischio su chi si trova nella condizione di maggior bisogno. Iniquità tanto più grande e crudele se chi deve pagare non solo è malato, ma anche poverissimo, come accade nei paesi dell'Africa Sub Sahariana.
Chi ha un reddito inferiore ad un dollaro al giorno (circa la metà della popolazione africana) non è in grado di utilizzare i servizi sanitari a pagamento o, se lo fa, deve rinunciare ad altre spese essenziali quali il cibo o l'educazione; oppure deve indebitarsi o disfarsi di qualche misero capitale.

Se le tariffe vengono applicate a scopo educativo, hanno senso solo se proporzionate al reale potere di acquisto dell'utenza e non al valore di ciò che viene offerto.
Ove applicate in modo sproporzionato al potere di acquisto dell'utenza, si verifica non solo un danno individuale ma anche un danno sanitario all'intera collettività. Infatti il soggetto, prima di accedere alla costosa struttura sanitaria, tenta l'auto-prescrizione di farmaci generando così impropri e discontinui trattamenti che sono sicure fonti di selezione per ceppi patogeni resistenti.

La Banca Mondiale raccomanda ai governi di investire non meno di 14 dollari pro-capite all'anno. Nella gran parte di paesi africani le risorse investite nei servizi sanitari sono intorno ai 10 dollari a persona all'anno. Di questa cifra la quota data dai governi non supera i 3 - 4 dollari; il resto è pagato dagli utenti.Anche la dove non vengono ufficialmente applicate le user-fees, c'è sempre qualcuno che chiede soldi sottobanco per erogare una  prestazione, magari di pessima qualità.

Nei paesi più ricchi, a fronte dei 10 dollari pro-capite all'anno, ci sono i 1500 - 2000 dollari, per non parlare degli Stati Uniti dove si spendono più di 4000 dollari.

Il 16% della popolazione mondiale assorbe l'89% delle risorse sanitarie mondiali.

I progressi tecnologici della medicina, patrimonio di tutto il genere umano, sono accessibili solo ad una minoranza di privilegiati.

Quando arrivarono gli antibiotici ed i vaccini, tutto il genere umano ha usufruito di queste scoperte che hanno consentito di eradicare in tutto il mondo malattie come il vaiolo e di accrescere ovunque la speranza di vita alla nascita.

Oggi, si pensi ai farmaci contro l'HIV-AIDS, per il loro costo, per i loro brevetti, non riescono neppure a sfiorare i milioni di persone infette o malate in Africa.

I paesi poveri ora iniziano ad affrontare la "transizione epidemiologica":

al tradizionale carico delle malattie infettive si sta aggiungendo in modo significativo il peso delle malattie cronico-degenerative: cardiovascolari, tumori, diabete, ipertensione, malattie mentali, ...

Questo mondo rischia di non essere più sostenibile fisicamente e ... moralmente.