L'opinione di Pino
La domanda di Pino
I punti salienti della Relazione di Missione di Guido Villa (CCM-Torino)
1) L'attività prosegue, con buoni risultati;
2) occorre affidare il progetto a qualcuno in grado di completarlo (fase progettuale) e attivarlo, persone dotate di necessaria preparazione professionale ed esperienza sul campo;
3) occorre camminare insieme ai partner, Cipad e Mondeco, coinvolgendoli di più nell'attività. Mondeco deve esercitarsi a lavorare a Sololo, in prima persona.
4) servono ancora soldi...

Dalla relazione:
PROGETTO SOLOLO - OVC/ Obbijtu Children
Il progetto per la prevenzione del fenomeno dei bambini di strada può essere esaminato nelle sue tre componenti maggiori:
A) l'intervento di assistenza agli OVC nell'ambito familiare;
B) ulteriori modi di assistenza degli OVC previsti dal progetto; eventuale apertura centro diurno;
C) costruzione delle strutture per lo svolgimento del progetto e della guest house (il Villaggio)
 

Sul punto A), l'attività di distribuzione di viveri e altri generi di prima necessità (sapone, mosquito nets, uniformi scolastiche, servizi medici) è stata portata avanti dal Cipad con i fondi erogati mensilmente da CCM fin dall'ottobre 2008. L'erogazione è stata sospesa a Maggio ed è ripresa ad Agosto, coprendo anche i mesi di Giugno e Luglio.
L'ammontare del finanziamento è stato incrementato leggermente,(da 90,000 a 100,000 Kes mensili), sia per l'accresciuto numero di beneficiari, sia per l’aumento dei prezzi (in parte compensato dall’apprezzamento dell'euro nei confronti dello scellino).
Alla cifra destinata all'assistenza si è aggiunta una cifra - pari al 7% del totale - per le spese amministrative della nostra controparte.
Il Cipad ha compilato dei report (v. quello allegato per Marzo - Aprile) nei quali indica come sono stati con stati utilizzati i soldi ricevuti e quali sono le criticità rilevate nello svolgimento del progetto. Ha pronte le liste dei beneficiari dell'intervento,che non sono comunque definitive, anche perché ad oggi – in mancanza di ogni ulteriore specificazione – tutti gli orfani ed i figli di single parents ed i bambini affetti da HIV diventano automaticamente beneficiari del progetto.

Penso che sarebbe opportuno gestire meglio anche questa fase - importantissima - del progetto. Magari chiarendo meglio i criteri per l'individuazione e la scelta dei beneficiari, per rendere più efficace l’intervento; eventualmente fornendo al Cipad un formato di report che permetta di monitorare meglio l'andamento dell'intervento.

Alla fine del prossimo ottobre si dovrà programmare l'intervento nell'ultimo trimestre dell'anno e pensare ai successivi sviluppi del progetto.
Il sig. Luigi Vincenti, marito della regional administrator di CCM e con esperienza nella gestione di progetti di assistenza ai bambini (maturata in PLAN, ngo del settore: plan-international.org) si è detto disponibile ad visitare Sololo in quell'occasione, e sono sicuro che sarà di fondamentale aiuto.

Già in settembre il Cipad potrebbe svolgere la preventivata attività di sensibilizzazione della comunità locale ai problemi degli OVC ed al contenuto del nostro progetto. Anche in questa occasione ritengo indispensabile la presenza di qualcuno che abbia chiara la visione sottesa al progetto e sappia relazionarsi con la Comunità e le Autorità locali. Probabilmente Carol Matsalia e suo marito Eugenio Lissandro sarebbero molto adatti allo scopo.

Allo stesso tempo la fase ormai avanzata del progetto richiederebbe una presenza più articolata e costante di membri di Mondeco sul campo.
Il passaggio di consegne tra CCM e Mondeco - ad oggi previsto per il 30 giugno 2010 - non può consistere solo in un contratto formale, ma deve avvenire attraverso la concreta assunzione di ruoli di guida e gestione delle attività.

Il punto più debole del progetto è – a mio parere – la mancanza di personale specializzato. il personale CCM coinvolto: Pino Bollini, Antonio Colombo, Gufu Duba ed il sottoscritto, è privo di quelle conoscenze professionali che un progetto di questo tipo comporta.


Se Mondeco non è in grado di garantire una presenza qualificata per periodi sufficientemente lunghi, è indispensabile ricorrere all'aiuto di qualcuno in grado di indirizzare l'intervento di assistenza- attualmente gestito da Cipad - e di modellare e gestire al meglio le successive fasi del progetto (assunzione di personale qualificato, utilizzo delle strutture per periodi di accoglienza, diurna o anche notturna...).

Per soddisfare questa esigenza ho contattato Luigi Vincenti, Carol Matsalia ed Eugenio Lissandro: perchè assumano personalmente, o ci introducano a qualcuno, in grado di accompagnare la nostra controparte locale in questo progetto a favore dei bambini più svantaggiati e delle loro famiglie.


I problemi di Sololo sono complessi, e non penso che CCM e Mondeco vogliano rispondere con soluzioni troppo semplici (lasciare Cipad da solo) o istituzionali preconfezionate (creare l’orfanotrofio).

Direi che la necessità di formare un team che possa seguire lo sviluppo del progetto sia il primo passo da affrontare se si vuole passare alla fase B) delle attività. Questo non deve certamente rallentare ulteriormente lo svolgimento delle attività previste dal progetto: è chiaro che a questo punto i donatori si attendono azioni concrete. Ma è nostra responsabilità garantire un intervento chiaro ed efficace.

A questo proposito Pino mi ha chiesto di valutare l’opzione dell’apertura del villaggio come centro diurno, sulla falsariga del progetto Jukumu Letu di Carol ed Eugenio.


Quest’ipotesi di utilizzo del villaggio mi piace molto. Dirò di più: se non dovessero emergere situazioni gravi di abusi su minori che ne impongano l’allontanamento dal nucleo famigliare o da chi ne ha attualmente cura, questo potrebbe essere l’utilizzo ottimale per le strutture del Villaggio.


Però si tratta comunque di un’attività che deve partire “complessa”, com’è appunto Jukumu Letu, che non si limita ad accogliere i bambini, ma svolge un lavoro con le madri e le famiglie.
Quindi, anche per questo passo occorre disporre sul campo di quelle persone professionalmente capaci e volenterose di cui si diceva sopra.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare che a Sololo ci sono 10 asili in funzione, di cui uno nel villaggio di Ramolle, proprio vicino a Obbijtu Children .
Il Sololo Project potrebbe interagire con queste realtà supportandole e seguendo gli insegnanti (spesso poco professionali), ma non dovrebbe – a mio parere- porsi in concorrenza con esse, soprattutto per per questo motivo:
il Progetto, come si vedrà, è costoso nella sua gestione.
Per potere giustificare la propria presenza, deve necessariamente fornire servizi che non si possono trovare a Sololo. La custodia e un pasto per un bambino negli asili di Sololo vengono già forniti a costi decisamente inferiori da Chiese e Privati.


Sul punto delle costruzioni, C), si sta completando l'impianto idraulico del villaggio.
In assenza di personale volontario dall'Italia, si è pensato opportuno affidare la realizzazione dell’impianto ad un idraulico locale conosciuto da Gufu, il signor Guracha di Marsabit.

Oltre all'impianto idraulico, Guracha sta curando anche il posizionamento delle fosse biologiche e delle grondaie. Le grondaie esistenti, infatti, sia per le modalità di fissaggio, sia per il materiale usato (supporti in legno non stagionato, ora tutti svirgolati), non garantivano una sufficiente raccolta di acqua.
Le fosse per le pit latrines sono già state scavate e le Mobilet della Kentainer (5 in tutto) sono già sul posto. Sono arrivate da Nairobi le barre metalliche per rinforzare la base delle latrine ed evitare cedimenti della struttura e conseguenti incidenti.

Anche nel campo delle costruzioni, la mancanza di un responsabile dotato di chiare competenze, ha determinato ritardi nell’esecuzione dei lavori e gestione “ondivaga” dei rapporti con le imprese locali.

Ma la questione più grave nella costruzione del villaggio, è quella della mancanza di una fonte di approvvigionamento idrico sicura.
La situazione dell’acqua a Sololo in questo momento è particolarmente delicata: siamo nel bel mezzo di una siccità, e non è pensabile - al momento - richiedere di connettere il Villaggio alle risorse pubbliche (pozzo di Ramolle e silanga, ormai asciutta).
Proporrei che il primo approvvigionamento avvenisse tramite autobotti, nel momento in cui qualcuno inizierà ad abitare la guest house.Disponiamo di una riserva di 30,000 litri (4 tanks da 8000l), che saranno sufficienti agli occupanti della guest house per alcuni mesi di uso oculato.
Nel frattempo si potrà raccogliere acqua piovana (stagione piogge breve da ottobre 2009- 28.000 litri di capienza installati) e - si spera- diventerà attivo l'allacciamento di Sololo ai ricchi pozzi di Walda per mezzo dell'acquedotto in via di costruzione. Naturalmente è fondamentale aprire subito una trattativa con la Water Users Association per garantici l’accesso al sistema pubblico Ramolle/Silanga, ben sapendo che si tratta di partecipare ad una risorsa non solo costosa, ma anche scarsa. I servizi pubblici in Kenya e soprattutto a sololo, sono poi soggetti a frequenti interruzioni. Gufu Duba potrebbe curare questa trattativa, eventualmente in concerto con Gufu Guyo (Cipad).

Altro punto importante da finalizzare è la definizione giuridica della proprietà del terreno e del villaggio.
CCM dispone attualmente di alcune lettere ufficiali da parte di DC e County Council di Moyale, ma l'iter non è stato terminato. Occorre una sistemazione che garantisca la destinazione delle costruzioni a favore dei bambini e l'uso della guest house ai soggetti che monitorano il progetto ed ai donatori. Penso che il preventivo parere di un legale del Kenya sia raccomandabile.
Secondo il mio modo di vedere, il soggetto titolare della proprietà del complesso non dovrebbe coincidere con il gestore del progetto (oggi Cipad), in quanto questo può sempre cambiare. E, naturalmente, non può essere né CCM né Mondeco.

Durante il mio soggiorno a Sololo si è provveduto ad ordinare l'arredo essenziale della guest house, che verrà prodotto da artigiani locali al costo totale di circa 1.400 euro. Sempre presso negozi locali si è provveduto ad acquistare i fogli di compensato ( 750 Euro) con cui verrà costruito il soffitto della guest house. Antonio e l'amico Egidio Grieco si occuperanno del fissaggio delle lastre sulla struttura metallica del tetto.

Il passaggio successivo è costituito dalla messa in opera dell'impianto elettrico.
Già acquistati e trasportati a Sololo i cavi per le dorsali (3200 euro di spesa). Anche in questo caso, alla mancanza di personale volontario dall'Italia, si supplirà con il ricorso ad una impresa locale. Eugenio Lissandro, durante il nostro incontro dello scorso marzo, aveva fatto cenno ad un elettricista di Nairobi. Gli invierò copia del progetto dell’impianto, chiedendogli un preventivo.
Come per l’acquisto del materiale idraulico, cosi’ anche per il materiale elettrico chiederò la partecipazione del tecnico che eseguirà il lavoro, in modo che possa risolvere immediatamente tutte le inevitabili questioni che si presentano al momento dell’acquisto (mancanza di alcuni materiali, disponibilità di altri con diverse caratteristiche etc.).
L'opinione di Pino
La domanda di Pino