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serbatoi acqua
 

INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA

SOLOLO DIVISION
(Moyale District)
KENYA

2004-2005

Partnerships
-Diocese of Marsabit
Nanyuki Diocese Procure
Amministratore generale : Fr. Attilio Ravasi
P.O.Box 281
Nanyuki
Kenya
- C.C.M (Sede)
(COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA)
DOCTORS FOR DEVELOPING COUNTRIES
SEDE TORINO
Corso G.Lanza N°100
10133 Torino
Italia
Tel. 011-6602793
Fax.011-3839455
e-mail : ccm@comitatomedico.191.it
- C.C.M (Nairobi - Kenya)
Responsabile : Dott. Viola Vladimiro
Matundu Lane, n°9 - Westlands
Nairobi
Kenya

Progettazione

-AIMONE Ing. Cinzia (Saluzzo)

Studio tecnico (Manta)
-GIULIANO Geom.Bruno e MARGARIA Arch. Pierfranco

Responsabile progetto rete fognaria

-SOBRERO P.I. Pierluigi (Saluzzo)

Supervisore impiantistica elettrica

-Sig. NICOLA Felice (Verzuolo)

Responsabile logistico

-Sig. BONO Francesco (Manta)

Relatori

-ROMANO Arch. Graziella (Costigliole Saluzzo) Rete fognaria e serbatoi acqua piovana

-Sig. NICOLA Felice (Verzuolo) Impianti elettrici


INTRODUZIONE

Obiettivi

- Impianto di raccolta e smaltimento acque luride
- Trivellazione di nuovo pozzo
- Rimessa a regime di pozzo esistente
- Posa in opera di serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana

Impianto di raccolta e smaltimento acque luride

I lavori di rifacimento della rete fognaria, iniziati verso la fine di agosto e terminati alla metà del mese di dicembre del 2004, era la finalità principale da raggiungere in base alle risorse finanziarie raccolte nell’anno 2004 e inizi 2005.
Alla realizzazione dell’ impianto di raccolta e smaltimento delle acque luride ha partecipato la ditta “Domann Henry” di Marsabit la quale ha impiegato in media giornalmente quaranta operai tra uomini e donne . Le assunzioni, vagliate dall’Amministratore del nosocomio, hanno coinvolto studenti e persone senza reddito.

Trivellazione di nuovo pozzo e rimessa a regime di pozzo esistente

Il fabbisogno di acqua della struttura ospedaliera negli ultimi anni è andata in crescendo, essendo aumentate le unità ospedaliere con conseguente incremento del numero di pazienti ricoverati e del personale paramedico residente nel compound ospedaliero. Oltre all’acqua piovana, raccolta nei serbatoi in dotazione a ciascuna unità ospedaliera e/o residenziale del personale paramedico, amministrativo e dei volontari, usata per l’alimentazione umana, fino al dicembre 2004 hanno sopperito al fabbisogno d’acqua due pozzi distinti col n°1 e n°2. L’acqua fornita da questi ultimi non viene generalmente usata per l’alimentazione umana a causa dell’altissima concentrazione salina che la rende di gusto molto sgradevole, ma per fabbisogni collaterali (però non meno importanti) quali l’igiene personale dei pazienti de del personale e l’igiene degli ambienti. Ultimamente causa probabilmente dell’abbassamento della falda freatica (esaurimento?) i pozzi hanno cominciato a non fornire più la giusta quantità di acqua ed uno in particolare (il n°2) per cause imprecisate è collassato dopo 30 anni di attività. Si è resa quindi necessaria la trivellazione di un nuovo pozzo identificato col n°3, in attesa della ripulitura del pozzo n°2 onde rimetterlo a regime.
Le operazioni di attivazione del nuovo pozzo (n°3) ed il ripristino del pozzo preesistente (n°2) si sono svolti con la super visione del tecnico “Water Programme” della Diocesi.

Posa in opera di serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana

La raccolta di acqua piovana per uso alimentare è stata incrementata con la collocazione, seguendo le linee guida dettate dal responsabile del “Water Programme” della Diocesi del Marsabit, di due serbatoi in acciaio, dalla capacità di 48.000 litri ciascuno, nel vecchio sito ove preesisteva un serbatoio interrato in cemento, ormai in disuso, costruito circa dieci anni fa per lo stesso scopo.


Opere in corso

Ristrutturazione straordinaria del reparto O.P.D.

Nel mese di gennaio 2005 stati attivati i lavori di ristrutturazione straordinaria del reparto O.P.D.
(laboratorio analisi, ambulatorio medico, sala attesa, sala distribuzione farmaci, sala di attività di educazione sanitaria) che consisteranno nel rifacimento dei pavimenti, della veranda, della controsoffittatura; nella riparazione del tetto in lamiera; nella sostituzione degli infissi e nella tinteggiatura dei locali. Verrà inoltre collocato un piccolo serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana.


Metodologia del lavoro

L’opera di manutenzione straordinaria circa il rifacimento della rete fognaria, di trivellazione e rimessa a regime di pozzi e la posa di serbatoi in acciaio utilizzati per la raccolta di acqua piovana iniziata nella seconda metà del 2004 e terminata nel mese di gennaio 2005 e che verrà illustrata dalle relazioni che seguono, ha coinvolto, come nei progetti precedenti, il più possibile le risorse umane locali, sia come imprese sia come manovalanza. Inoltre in tutti gli interventi di origine prettamente tecnica, sono stati coinvolti gli operai dello staff tecnico dipendente dell’ospedale i quali hanno effettuato un training illustrante le varie casistiche di problemi di natura tecnica che possono verificarsi nel tempo e che devono essere risolti in assenza dei volontari. Infatti l’invio di volontari dall’Italia è effettuato solo in casi eccezionali, poiché implica uno sforzo economico-organizzativo notevole affinché l’apparato tecnico-logistico risulti efficiente e conclusivo in brevissimo termine ( in genere in un mese).

Il C.C.M. ed il gruppo di appoggio che si interessa della struttura ospedaliera di Sololo, oltre a questo aspetto di metodologia del lavoro segue anche un altro criterio: quello di reperire il materiale occorrente in loco; oppure se più sofisticato dal punto di vista tecnologico ma che tenga sempre conto della realtà dove è collocata la struttura ospedaliera, questo deve essere di facile reperibilità, in primo luogo, nelle città più “vicine” a Sololo ed in mancanza, presso la capitale Nairobi. Una cospicua scorta di materiale (es: pompe di sollevamento acqua, quadri elettrici, automatismi), comunque, viene sempre lasciata presso i magazzini dell’ ospedale.

Questo sforzo organizzativo implica notevoli spese le quali vengono coperte, attraverso una “rete” ormai consolidata da anni, da raccolte di fondi provenienti da privati, enti comunali, istituti bancari, aziende, Parrocchie, associazioni presenti sul territorio del saluzzese e oltre, nonché dalla vendita di gadgets.

Non meno importante è la costante sensibilizzazione attraverso iniziative capillari quali: la testimonianza nelle scuole, apposite serate, attraverso mostre itineranti ecc, in modo da coinvolgere e rendere partecipi sempre più persone anche con viaggi di conoscenza in terra africana. Ed è attraverso questi che, il più delle volte, nascono nuovi volontari che giungono ad apprendere in prima persona la realtà del Sololo Hospital.

 
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