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REALIZZAZIONE NUOVI SERBATOI PER IMPIANTO DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE ACQUA PIOVANA PRESSO LA STRUTTURA OSPEDALIERA DI SOLOLO – KENYA
Architetto ROMANO Graziella

R E L A Z I O N E . I L L U S T R A T I V A

Il complesso ospedaliero è alimentato da una doppia fornitura di acqua: in parte infatti l’acqua viene estratta dal sottosuolo ed in parte viene raccolta durante le grandi piogge.

L’acqua estratta dal sottosuolo viene utilizzata per tutti gli usi a meno di quello alimentare per cui, preferibilmente, viene consumata l’acqua piovana; l’acqua dei pozzi infatti presenta un elevato grado di salinità.

L’acqua piovana è raccolta tramite il collegamento delle grondaie dei tetti (realizzati in lamiere zincate ondulate) ad apposite cisterne dislocate in modo opportuno. La struttura ospedaliera principale dispone di n° 4 cisterne per complessivi circa 18400 litri; altre cisterne sono poi al servizio delle strutture collaterali. L’acqua delle cisterne non è collegata direttamente ai servizi igienici ed ai lavandini, ma, ordinariamente, viene prelevata direttamente dalle stesse con contenitori.

L’acqua dei pozzi invece è distribuita attraverso una rete di distribuzione e raggiunge ogni struttura sia principale che accessoria.

E’ stato trivellato da poco il terzo pozzo ( pozzo n°3 metri 122) ed è, al contempo, stata recuperata l’efficienza del secondo (pozzo n°2) approfondendolo fino a m 90 circa di profondità. Anche l’ultimo pozzo (pozzo n°1 metri 130) è alimentato da acqua presente ad una profondità maggiore.

Al fine di salvaguardare la durata del pozzo e delle pompe di sollevamento ed anche per problemi di disponibilità di energia elettrica per l’alimentazione delle pompe stesse ( la produzione di energia elettrica è legata al funzionamento alternato di generatori di corrente destinati all’alimentazione di linee indipendenti per il funzionamento delle strumentazioni e dell’illuminazione della sala operatoria, per l’illuminazione generale, dalle 18,30 alle 21 per il sollevamento dell’acqua) si è operata la scelta di mettere in funzione alternativamente le pompe di sollevamento dei pozzi utilizzando i tempi disponibili di funzionalità dei generatori di corrente e raccogliendo l’acqua in appositi serbatoi.
Il sistema preserva i pozzi da intorbidimento delle acque, non sottopone le pompe a tempi troppo prolungati di lavoro e rende disponibile una notevole quantità di acqua tale da garantire l’operatività normale dell’intera struttura ed anche una sicura riserva.

E’ in fase di completamento l’installazione delle attrezzature meccaniche ed elettromeccaniche per avviare la funzionalità del terzo pozzo.

E’ altresì in fase di ultimazione l’ambizioso progetto volto al completo recupero dell’acqua piovana, come detto più pregiata, attraverso la costruzione di due nuovi serbatoi.

La loro localizzazione sfrutta un sito già sede di un vecchio serbatoio in cemento che, per l’alternarsi di fasi di vuoto e di pieno con temperature esterne molto elevate e conseguenti fenomeni di dilatazione e microfessurazione, non dava più sufficiente garanzia di tenuta nonostante diversificati tentativi di ripristino.

Sul vecchio basamento di cemento, all’interno delle pareti esistenti, è stata ricavata una nuova platea di appoggio in cemento armato con maglia di distribuzione dei carichi, sulla quale sono innestati setti verticali costituiti da elementi in ferro annegati in getti di cemento. Detto lavoro è stato eseguito nei mesi fra agosto e dicembre dell’anno 2004 dalle stesse maestranze che hanno lavorato al rinnovo ed adeguamento della rete di raccolta ed all’impianto di smaltimento delle acque luride.

Nel corso del mese di gennaio sono pervenuti da Nairobi, attraverso tre carichi successivi, i due serbatoi metallici e le attrezzature meccaniche idrauliche necessarie per mettere in rete l’acqua che in essi potrà essere accumulata. Il gruppo dei volontari presenti in sede ha provveduto all’assunzione di un tecnico specializzato e di una squadra di 10 operai che sono stati incaricati del regolare montaggio dei serbatoi di cui è previsto il completamento entro il 20 gennaio. I volontari, entro la fine del mese provvederanno a disporre il collegamento, sezionabile, fra i due ed ad installare le pompe sommerse e di sollevamento nonchè a dare disposizioni affinché venga successivamente operato, dal personale dell’ospedale il lavoro necessario per l’allacciamento alla più alta cisterna di raccolta da cui l’acqua potrà essere immessa nella rete esistente di distribuzione dell’acqua di estrazione. Ciascun serbatoio può contenere 48.000 litri di acqua ed, utilizzando la stessa rete, è possibile aggiungere, nello stesso sito, con analogo intervento, altri 4 serbatoi di uguale capacità.
I serbatoi hanno garanzia per 50 anni se utilizzati esclusivamente per l’accumulo di acqua piovana e di trenta anni se utilizzati per l’accumulo anche di acqua dei pozzi. Sono dotati di segnalatore di livello con galleggiante e la verniciatura interna con materiale apposito dovrebbe garantire dalla formazione di muffe.

Una stima effettuata all’interno della struttura ospedaliera indica una necessità di acqua pari a, mediamente, circa 35 litri/paziente/giorno.
L’integrazione dell’impianto di raccolta e distribuzione dell’acqua che si va a completare con il nuovo pozzo e le nuove vasche di raccolta offre pertanto più che sufficiente garanzia di disponibilità di acqua.

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