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 Settembre 2013
I Luf ….
"aprono le danze" regalando i primi asini
suggerendone i nomi (= i loro soprannomi)
Teo, Ieio, Puffo, Ciupa e Albi
Pino scriveva:

Ciao Dario,
ti scrivo per il bisogno personale di farlo, a prescindere dal pretesto che mi si offre per farlo.
Il pretesto è il dovuto, forse formale, ma sicuramente sentito dal mio animo, compito di ringraziare i LUF per il loro ennesimo gesto di solidarietà al Progetto-Sololo espresso nel regalare: Teo, Ieio, Puffo, Ciupa e Albi Sto parlando dei cinque asini che voi avete così battezzato al momento della donazione.

Riguardo al bisogno personale di farlo, per comprenderlo, debbo citarti il nostro primo incontro che risale a qualche anno fa e l’ultimo di pochi giorni fa.
Qualche anno fa, al vostro concerto di Maresso, dopo aver ascoltato “africa”, alla fine del concerto ti fermai mentre, sudato da far paura, stavi lasciando il palco. Ti chiesi se potevo utilizzare quel brano come inno del nostro nascente Progetto-Sololo. La tua risposta, secca e perentoria, fu un violento: NO!. Ebbi solo il tempo di pensare: “ma quanto sei str….” Che tu aggiungesti: “DEVI!” accompagnando il tutto con un sorriso che la diceva molto lunga. Mi facesti anche consegnare il vostro cd che conteneva il brano, ora bandiera del Progetto-Sololo.
L’ultimo nostro incontro invece risale a pochi giorni fa quando al concerto di Merate mi hai consegnato il dono degli asini invitandomi a restare sul palco durante la vostra esibizione del nostro Inno. Al termine del concerto sono venuto a chiederti di firmarmi la pagina del “Canta-Luf” dove vengono riportati i testi di “Africa”. Ricordi cosa vi hai scritto ?!
E’ qui da vedere: “SOLOLO GRAZIE”.
Ti sono ancor più amico di sempre, per quelle due parole. …
I LUF che ringraziano Sololo !!!
I LUF hanno capito ciò che sfugge a tantissimi altri: è Sololo che offre al donatore la possibilità di sostenere gli ultimi tra gli ultimi…
Sololo ringrazia per essere stato prescelto dal “sostenitore giusto” che è ...
Colui che sente, lui per primo, il bisogno di ringraziare per l’opportunità che Sololo gli offre: essere solidale con chi ha bisogno e che se lo merita.

CHI NON CONOSCE I LUF, e non intendo semplicemente in quanto musicisti, NON SA COSA SI PERDE !!!

...
Tento di vivere, io stonato,… ballando… danzando … con amici sinceri come voi.

Il donatore non sta aiutando me. Dona al beneficiario.

E' il beneficiario che mi chiede l'aiuto per gestire ciò che ha ricevuto.

Io rendo poi pubblico e trasparente, in ogni modo che mi è possibile, il mio operato; ciò che faccio per aiutarlo.

Purtroppo, quando parlo troppo sono guardato come se stessi chiedendo ancora; ma se taccio sono un ingrato ... Fate voi, io sono ciò che sono. Se inascoltato, se incompreso, ... sono pronto a ricevere critiche e suggerimenti ma non insulti, anche se involontari, del tipo: “Lo fai perché ti piace”. Come se io fossi un sadico e/o un masochista. Come se nella vita si dovesse fare solo ciò che piace e non ciò che è giusto fare. Il beneficiario ha bisogno di tutti; io non ho bisogno del donatore che non si fida o che non condivide il nostro operato o che partecipa con il semplice atto chirurgico di una donazione liberatoria per lui. Anche se è certo che accetterò sempre qualsiasi aiuto da chiunque voglia darcelo, pur di non fare perdere nulla ai nostri beneficiari… che hanno bisogno di chiunque. Resto pur sempre un "piazzista" della sola povertà altrui; non svendo ne la mia ne l'altrui dignità.

E’ in questo riconoscere la vostra grandezza quali donatori privilegiati, poiché sostanzialmente partecipi, che mi piace condividere e sottolineare l’intuibile portata pratica del vostro ennesimo gesto. Un comitato di saggi locali, individuerà con precisione chi saranno i destinatari del vostro dono.
Si tratterà, in genere, di donne che pesano intorno ai 40 Kg e che trasportano a spalla, o facendoli rotolare, contenitori da 20 litri per circa 6 Km, dal laghetto artificiale che raccoglie l’acqua piovana al centro della città, per vendere quell’acqua a 25 centesimi a contenitore. Un asino può compiere lo stesso viaggio due o tre volte al giorno, trasportando ogni volta 4 di quei contenitori. Risultato: dai 200 ai 300 scellini (2 o 3 euro) al giorno di incasso che comunque lascia un bel impegno di partecipazione al lavoro anche da parte dell’uomo che con quell’asino deve collaborare.

Le famiglie di queste persone vivono prevalentemente grazie a quanto il Progetto-Sololo riesce a dargli. Durante la siccità e poi l’alluvione, abbiamo distribuito il cibo per 2 volte al mese. Ora lo stiamo facendo con una cadenza mensile, integrando secondo necessità con buoni da spendere nei negozi del posto.
Tutti i nostri beneficiari cercano di aiutarsi con piccole ed incostanti attività: spaccare le pietre; raccogliere la legna; … vendere l’acqua.
Regalare un asino a queste persone, oggi significa sostenere la famiglia che tenta con il proprio lavoro di sganciarsi dalla dipendenza da aiuti essenziali, letteralmente vitali, che è costretta ad accettare.
Detto, in altre più semplici parole, umanamente parlando: “un asino può dare dignità all’Uomo”

Vivo tentando di essere coerente; anche se poi mi succede di fallire. E’ allora che mi appello alla misericordia degli amici che mi debbono sopportare così come sono … non logorroico bensì esaustivo, come mi disse quel tale di grande misericordia.
Dunque:

 
 
 
 
Lunga vita ai LUF !!!
e al messaggio che diffondono:
 vivi ballando e danza la vita… è un diritto di tutti, rendiamolo possibile anche a Sololo.

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