La fioca luce illumina,
da una lampada a petrolio, il piccolo tavolino sul quale vi è un
unico piatto con i pezzetti di carne di capra bollita. Intorno, sotto
alle stelle, una panca e cinque sgabellini tradizionali sui quali trovano
posto gli ospiti e gli anziani più carismatici. Gli altri siedono
a terra, poco lontano, nel buio. Il vociare femminile indica la presenza
delle donne-cuoche all’interno della vicina capanna-cucina. Qualche
muggito giunge dalla seconda capanna, quella che accoglie di notte la
mandria dei vitellini da latte. Ancora, poco lontano nel boma, che è
il recinto che protegge le bestie, si sente il muoversi degli animali
adulti. Tre o quattro cani, anch’essi resi pelle ed ossa, si aggirano
aspettando improbabili bocconi ed abbaiano di tanto in tanto alla iena
che sembra voler partecipare al banchetto. Gli uomini, servendosi con
le mani dall’unico piatto, parlavano, parlavano soffermandosi tra
un boccone e l’altro, quasi a rendere più lungo il rito.
Parlava uno alla volta, rompendo da solo l’interessato silenzio
degli altri. L'intercalare di una semplice litania del gruppo, al termine
di ogni frase che veniva pronunciata dall’oratore, era la prova
dell’attento ascoltare. Talvolta una corale risata sottolineava
la contenuta ironia dell'oratore. Il sindaco, l'anziano
responsabile del gruppo, era raggiante, euforico seppure sempre attento
al ruolo connesso alla sua autorità. Felice di potere fare gli
onori di casa e di mostrare alla sua gente come quella sera fossero presenti
così tanti ospiti interessati alla vita della comunità di
Amballo. Continuava a ripetere: “sembra di essere in città”
e la sua fantasia si perdeva in progetti e sogni che, se si avvereranno,
non potranno essere realtà prima di qualche anno. Convocati gli anziani,
il sindaco ha impartito le sue disposizioni. Ogni famiglia avrebbe potuto
attingere non più di 20 litri al giorno di quell’acqua e
per esclusivo uso potabile. Per ogni altra esigenza vige l’obbligo
di attingere l’acqua salata del pozzo. Oggi si respira l’odore della pioggia …speriamo. |