Per noi bianchi è impensabile che si possa vivere in queste condizioni. Non ce la faremmo mai e ci abbrutiremmo in pochissimo tempo. Loro ci riescono. “Di necessità virtù”, dicevano anche i nostri vecchi. Nei villaggi si vede sempre qualcuno seduto che sembra stia facendo nulla; basta questo per autorizzare il bianco a pensare che i neri siano tutti inoperosi; che non abbiano nulla da fare da mattina a sera; che, se volessero, potrebbero lavorare e progredire … tante stereotipate generalizzazioni che vengono dettate dalla nostra cultura. La cultura dei nostri contesti, applicata con superficiale disinvoltura a questi luoghi totalmente diversi, porta agli errori più madornali che si possano fare.

Riposano e lavorano in funzione delle ore e dei tempi che l’ambiente e la situazione impone loro. Non è possibile muoversi sotto il sole assillante delle ore centrali della giornata. Muoversi di notte con le mandrie significa aumentare i rischi per la presenza dei predatori e dei felini. Non è un lavoro semplice abbeverare una mandria; altrettanto accudirla dalla mungitura al suo riposo serale nei recinti. Quando non vi sono alberi ed il sole è sulla verticale da neppure generare e proiettare l’ombra della capanna, si può riposare solo dentro a quest’ultima, dove è sempre presente anche ... il calore della brace del focolaio con i vitellini ultimi nati da proteggere.