- La gente pone il proprio contenitore da 20
litri in fila di fronte alla pompa a mano dell’acqua, rispettando
le precedenze a seconda dell’ordine di arrivo. La fila dei contenitori
diviene presto molto lunga e così la relativa attesa che si protrae
durante l'intera notte. Di conseguenza la gente ha preso l’abitudine
di posizionare la propria gerica e di tornare a casa per ripresentarsi
più tardi, così da ridurre i tempi di attesa inoperosa del
proprio turno. Cosa accade ? Che di notte circolano le Jene, anch’esse
alla ricerca dell’acqua e mordono le geriche di plastica lasciate
incustodite. Trapassandole con i loro denti aguzzi le rendono inutilizzabili.
Come ha provveduto la gente ? Usano le geriche rovinate per segnare la
propria posizione di attesa e, al momento dovuto, tornano con le geriche
non rovinate per raccogliere l’acqua dalla pompa. Convivono pacificamente
con il problema Jena. Una guerra con le jene li vedrebbe sicuramente vincitori,
ma al costo di doverla combattere in continuazione e perdendo sicuramente
alcuni preziosi asini da trasporto.
- Ieri, un’infermiere mi raccontava di aver incrociato, in modo
del tutto involontario, un gruppo di scimmie babuini. Questi di regola
vivono sempre in branco; di giorno mangiando e movendosi lentamente sul
terreno e di notte salendo a dormire sugli alberi. La loro pericolosità
consiste nel numero e nei loro pericolosissimi morsi, tra l’altro
fonti di svariati tipi di infezioni tra le quali anche la rabbia. L’infermiere
mi raccontava di essere stato costretto ad allontanare il grosso babuino
capo branco, lanciandogli una pietra, data la reazione di spavento ed
aggressività della bestia quando si è accorta all’ultimo
momento della presenza dell’intrusore umano. Il gesto ha provocato
la pronta reazione organizzata dell’intero branco che immediatamente
è andato verso l’infermiere schiamazzando e schierato in
chiaro atteggiamento ostile ed aggressivo.
L'infermiere, munito di lancia, è riuscito a fermarli minacciandoli
da distanza di sicurezza muovendo a ventaglio la lancia tesa e puntata
verso di loro. La situazione ha avuto così un momento di stallo.
Allora l’infermiere, sempre puntando la lancia ma senza più
muoverla, si è seduto con lo sguardo diretto al terreno a lui sottostante.
Un gesto di resa ed una proposta di tregua. Il gruppo piano piano ha ridotto
le urla e poi sempre gradualmente si è snocciolato salendo sugli
alberi, lasciando all’infermiere la possibilità di allontanarsi
indisturbato. Convivono pacificamente con il problema uomo.
Convivere
con il problema, qui resta la migliore prevenzione da altri guai
più seri. E' sempre prudente prevenire conoscendo il comportamento
giusto da adottarsi nel momento giusto. Nessun animale, eccetto l’uomo,
attacca senza una precisa ragione e tanto meno ingaggia combattimenti
rischiosi quanto inutili.
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