Ieri sera mi sono addormentato malinconico, solo stupida malinconia. Tornando non ho più ritrovato un militare con il quale ho condiviso alcune esperienze. Se ne è andato, lasciando moglie e due figli. Trucidato nella vile imboscata di gente sconfinata dall’Etiopia. A Nairobi, sul giornale, era in prima pagina la strage dei Borana che viaggiavano sul camion che seguiva il nostro fuoristrada.

Dicono che siano “guerre tribali”. Sulle terre Borana non piove a sufficienza. Disperatamente cercano acqua e pascoli per loro e per le loro bestie, che è l’unica ricchezza; ora anch'essa in esaurimento. Se vanno verso nord entrando in Etiopia, subiscono gli attacchi di chi, come loro per sopravvivere, deve respingerli. Se vanno verso sud o verso ovest non può che aspettarli analoga sorte. Ad est c’è la Somalia con la sua ben nota situazione di caos anarchico. Queste sono solo “guerre per la sopravvivenza”.

Le tecnologie del primo mondo sono certo in grado di dire dove nel sottosuolo c’è acqua; sono in grado di scavare pozzi; di raccogliere acqua … ACQUA ! Eppure tutto appare fermo in un alone di fatale immobilismo. Voluto? Imposto? Non certo da chi sta soffrendo e morendo qui. Non riesco a darmi risposte; ma sono costretto ad intuirle mentre, conoscendo la mia impotenza, non vorrei sapere la verità.

Quando mi addormento piangendo non è solo malinconia; è rabbia mista ad impotenza. Per fortuna, non piango spesso. Vince la speranza.