Non è più tempo di chiederci: "perchè fino ad oggi non è stato fatto ?"; è tempo di "fare". Tutti siamo coinvolti e tutti ne siamo responsabili. A tutti coloro che "fanno" dico grazie, a nome di chi non ha acqua; di chi ha la malaria; di chi ha la dissenteria; di chi muore di parto o di fame; di chi sopravvive qui; ... Dico due volte grazie a chi lo fa per scelta di solidarietà e non per pura elemosina; per questi ultimi, il mio grazie, è uno solo, comunque, autentico e sentito. |