Rapporto ottobre 2008
Progetto "Villaggio Obbitu Children"
(by Pino)
Oggetto: Verifica dello stato di realizzazione del Progetto “Villaggio Obbitu Children”, al fine di definirne la sua prossima evoluzione.

Glossario:
Orfano = bambino privo di uno o di entrambi i genitori
Vulnerabile = bambino inserito in un contesto famigliare o ambientale di particolare rischio

Premesse

Il bambino orfano o vulnerabile, deve essere protetto previleggiando soluzioni che consentano, in ordine di priorità, la permanenza del bambino:
0- nel contesto della sua famiglia natale;
1- nel contesto della propria “famiglia allargata”, secondo il concetto africano della stessa;
2- in una struttura di accoglienza, la più affine alle native origini culturali;
3- affidato all’adozione nazionale o internazionale.

Scopo del progetto: prevenire il fenomeno dei ragazzi di strada a Sololo;
offrendo un tetto e un’educazione-formazione il più possibile conformi alla cultura Borana.
 
Voler prevenire il fenomeno dei ragazzi di strada a Sololo, semplicemente sostenendo le famiglie e senza la necessità di attivare il Villaggio, sarebbe un auspicabile, ma poco realistico, traguardo.
 
Nel 2004, al momento della prima richiesta di aiuto da parte degli Anziani della comunità di Sololo, si era previsto un aumento esponenziale degli orfani AIDS correlati che avrebbe portato, nell’arco di 4-5 anni, ad oltre 200 il numero stimato dei bambini allora censiti in sole 22 unità.
Oggi, nella sola area di Sololo, sono 133 i bambini assistiti nelle loro famiglie native o adottive e risultano essere una minima parte di quelli effettivamente registrati
Nel 2004 non era stato prevista la possibilità, raggiunta solo recentemente, di poter praticare la terapia retro-virale in Sololo. Questo consente, tra l’altro, aumenti significativi delle aspettative di vita. Non fu previsto il mancato supporto, diretto ed indiretto, al Progetto da parte di chi lo aveva condiviso e/o incoraggiato. Incluso il non sottoporlo a potenziali donatori.

Il progetto prevede, allo stato attuale:
-La costruzione delle opere strutturali di minima, da parte del CCM;
-La cessione delle stesse e dell’intero Progetto, da parte del CCM alla Mondeco
-La successiva cessione delle opere strutturali e della gestione del progetto, da parte di Mondeco e al Cipad;
-La realizzazione di un progetto educativo-formativo, da parte di Mondeco e di Cipad secondo le rispettive specifiche competenze.
-Supervisione e sostegno reciproco nella codeterminazione e cooperazione tra Mondeco e Cipad fino, come minimo, a quando il “Villaggio Obbitu Children” avrà raggiunto il suo autosostentamento.
Nel loro operare, Mondeco e Cipad potranno continuare ad avvalersi della consulenza di altre organizzazioni quali: CCM, Mehala, Jukumu Letu, La Forza della Condivisione, ...

Suggerimenti operativi, allo stato attuale:
 
-1- Mettere al più presto la neonata struttura in condizioni di operatività di minima con il:
-cintare in modo permanente e sicuro l’area abitabile
-realizzare le linee interne per la distribuzione dell’acqua e della luce nelle case
 
-2- Sostenere il Cipad affinchè possa, nei prossimi tre mesi, identificare i bambini con le caratteristiche di ammissibilità al Villaggio tramite:
- incrementare il suo aiuto a quelle famiglie, tra quelle che hanno accolto i 133 bambini attualmente supportati, che dimostrano di non riuscire ad autosostenersi nonostante l’aiuto ricevuto
- verificare ancora la presenza di bambini potenzialmente ad alto rischio di prossimo abbandono in strada, prestando particolare attenzione ai "bambini non gestibili-controllabili" da parte dei loro attuali tutori. Tutori gravati da limitazioni quali: l'età avanzata; l'essere ragazza madre; portatori di menomazioni fisiche o psichiche; ...
- intensificare il controllo sanitario, da parte della nostra clinica mobile che farà base anche nei nuovi locali del villaggio, nelle atttuali 48 famiglie aiutate; in particolare verificando la crescita dei bambini supportati;
 
-3- Sostenere il Cipad in una campagna informativa a riguardo del progetto e della funzione del Villaggio, stante che il progetto non è attualmente conosciuto dalla popolazione e che facilmente possono crearsi delle false aspettative condizionanti poi i risultati
 
-4- Consentire al Cipad di operare con i suoi uffici anche nelle nuove case costruite nel villaggio. Questo darebbe motivo d'iniziare la presenza operativa nel villaggio favorendone la frequentazione da parte della popolazione, quindi la conoscenza delVillaggio e delle sue opere
 
-5- Provvedere alla presenza in loco di operatori espatriati residenti, a partire dal gennaio pv, per verificare e supervisionare i risultati del suddetto lavoro del Cipad
 
-6- Tenersi pronti ad attivare il Villaggio (arredi-vestiario-cibo-animali) dimensionandolo a misura dei risultati che emergeranno dal suddetto lavoro del Cipad
 
-7- Impegnare il Cipad a relazionare al CCM, entro gennaio pv:
+ la conferma del rispetto di tutti gli adempimenti di legge richiesti dalle Autorità Governative del Kenya;
+ i risultati della campagna informativa da condursi alla popolazione nei prossimi tre mesi;
+ il numero di bambini identificati da dover accogliere nel villaggio per prevenirne l’abbandono in strada;
+ indicare le quantità necessarie, ed i preventivi di spesa, per:
*arredi
*vestiario
*cibo
*capi di bestiame, sufficenti per raggiungere il graduale autosostentamento del Villaggio
*retribuzioni per:
. il Responsabile Coordinatore dei Progetti del Cipad; purchè sia disponibile a dedicarsi a tempo pieno agli stessi ed ad accettare un contratto nel quale si prevedano premi di produttività in funzione dei livelli raggiunti di autosostentamento da parte del Villaggio;
. gli Operatori Villaggio: assistente sociale, tutor, padre, zio, madri, zie, guardiani, pastori, ..., in accordo anche con la vigente normativa del Kenya;