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Il nostro rapporto con Dio è reso difficile solo da noi.

Il tuo attuale rapporto con Dio è certo bello. Mi da molti spunti di riflessione. Tu senti il bisogno di Dio e Lo cerchi. Nello stesso tempo ti senti indegno di Lui e Gli chiedi un perdono che solo Lui può darti, ma che tu ritieni di non meritare ...

Secondo me, così è come se, avvertendo un Suo richiamo, vorresti ma non accetti il Suo aiuto ...
Lui non ragiona con la nostra logica.

Noi non dobbiamo farLo ragionare con la nostra logica. Moltissimi uomini di Chiesa, convinti di semplificarci le cose per il nostro bene attribuendo a Dio le nostre stesse logichea e, così facendo, non si rendono conto di buttarci nella confusione. Da questa confusione nascono in noi le insicurezze e le paure di "vivere nel peccato". A chi mi ha detto tempo fa in modo orgoglioso: "io non vivo nel peccato", ho risposto: "non sai cosa ti perdi, mi dispiace per te".

Lui è Dio. Lui ci ha dato la libertà. Siamo talmente liberi da potere anche scegliere di non credere che Lui esista. Questo dono Lui lo rispetta nel modo più assoluto; anche se il nostro rifiutarLo può farLo soffrire ... soffrire da Dio non deve essere proprio una cosa da poco.

Perchè questo dono ? Perchè queste Sue scelte ?

Quando saremo a faccia a faccia con Lui potremo chiederGlielo e, sono certo avà una risposta esauriente. Ma ora non possiamo fare altro che prendere atto di questa realtà. Non siamo in grado di cambiare noi le carte in tavola, anche se cercassimo di barare in ogni modo.

Lui, per Sua scelta, non obbligherà mai nessuno a “fare” qualcosa; indicherà solo “proposte” di stili di vita … Nel dono della libertà c’è il Suo impegno a rispettare il dono stesso … non può, per Sua scelta, obbligare qualcuno ad amarLo … lo spera, lo chiede, lo propone … ma mai lo impone.
Così deve fare anche la Chiesa (quella con la C maiuscola che Lui ha voluto dicendo a Simon Pietro: " ... su questa pietra ... " ) E Pietro è proprio quel tale che ha scelto, per paura, di tradirLo ben tre volte ... o crede di averlo fatto; di avere ceduto, preso dalla paura ...

Dio, quando qualcuno non Lo ama, è il primo a soffrirne proprio perchè vede e conosce la sofferenza che nasce in chi è lontano da Lui. Lui non ha bisogno di perdonare; Lui ha già perdonato da sempre.

Se volesse tradire la libertà che ci ha regalato, ci strapperebbe subito via questa sofferenza.

Non può farlo, se noi non vogliamo, per una Sua precisa scelta di coerenza.
Se ci ha fatti così imperfetti, avrà già sicuramente messo nel Suo bilancio il nostro tradirLo e dunque la necessità di doverci perdonare anche una infinità di volte. Allora dove è il Problema?

Il problema siamo noi. Il nostro orgoglio ci frena, portandoci a non accettare con noi stessi l'umiliazione di riconoscere di avere sbagliato (se realmente sapevamo di sbagliare. Sapessi quante volte "si sbaglia" convinti di fare il bene ... è che lo capiamo dopo, troppo tardi ... ma queste volte non possono essere ritenute degli sbagli) … Ci tradisce il desiderio egoistico di essere noi a decidere, di non avere bisogno di Altri, di essere come Lui, ossia noi l’unico dio … Ed ancora, siamo noi che non accettiamo il Suo perdono gratuito. Ci sembra impossibile che non ci chieda nulla in cambio oltre all'amarLo.
L'Amore Assoluto, però se rifletti, non può che essere così: gratuito.

Sembra quasi che si volesse essere noi a decidere cosa Dio debba o non debba fare.
Dio, lo ha detto e dimostrato, Ama e basta. Lui Ama da sempre Lui è l’Amore … soffre del non essere ricambiato … se autenticamente anch’io Lo amassi, mi confesserei con qualunque formula o modo semplicemente per renderLo felice.

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