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In silenzio; senza creare disturbo, nel suo stile di sempre.
Si, difficile da credersi ma lo "zio Mino" si è proprio addormentato per sempre.
Con "semplice essenzialità esistenziale" ha vissuto e con discrezione, quasi in punta di piedi, è andato.
Saggio ed autoironico, sapeva rendere apparentemente semplici anche le situazioni più complesse.
Di cultura e di buon senso, quello dato dall'esperienze vissute, preferiva non apparire ma esser sempre presente.
Pronto a dire la sua, anche focosamente, se era il caso.
Anche l'Africa gli deve molto.
Non lo si poteva non notare. Alto, asciutto, dagli occhi azzurri, vivaci e profondi. Rimasti sempre tali anche quando ha iniziato la sua lotta personale con la malattia.
Vincendola, incredibilmente, in più occasioni.
Sapeva della ineluttabile partenza, che giornalmente si stava avvicinando.
Ha lasciato fare, non per resa ma per saggia e riconosciuta impotenza. Non ha subito; ha consapevolmente accettato.
Si è fidato ed affidato, confidando nella Volontà del Padre.
Si divertiva a provocare l'interlocutore, che chiedeva come si sentisse, rispondendogli "male grazie; ma poi peggiora"
Così diceva di essere pronto anche nell'eventualità di un "imbroglio finale"; qualora nell'aldilà ci fosse stato solo il nulla ad aspettarlo .
Però, subito ricordando che questo, comunque, nulla modificava della sua vita
Di quel suo personalissimo stile di vita.
Che mi aveva sempre affascinato da quando avevo soli 5 anni e lui, con la lambretta, mi portò alla canottieri-milano inserendomi in un folto equipaggio di una lunghissima canoa
Indimenticabile quell'esperienza e quell'emozioni; non ultimi anche quegli affollatissimi spogliatoi
Un Uomo che a buona ragione può essere definito "Uno Spirito Libero"
Intelligente ed onesto, conosceva il linguaggio appropriato per ogni occasione.
Mai per un proprio tornaconto, sapeva parlare alla ragazza madre come al negretto; ai titolari come agli operai; ...
Apparentemente indifferente, difendeva con vigore gl'interessi calpestati, specie quelli dei più deboli, dall'ingiustizia dei più forti.
Gli ultimi erano istintivamente e per scelta nella sua mente e nel suo cuore
Sorrideva in silenzio, e non lo avrebbe mai ammesso, accorgendosi che qualcuno sapeva riconoscere ed apprezzare il suo "essenzialmente saggio e sereno stile di vita".
Ha spezzato il pane e versato il vino per chiunque avesse fame e sete ... come quel pescatore della canzone di Fabrizio D'Andrè ...
addormentandosi poi sereno alla luce dell'ultimo sole.
Ciao "zio Mino" ... GRAZIE !!!
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