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...Occorre, senza “spaventarsi”,
prendere atto che,
solo per citare i compagni di questo recente viaggio:
Don Marco, Ilara, Antonio, Grazia …
con tanti altri nostri sostenitori come loro, oltre a me con tutti voi …
siamo tutti una parte non indifferente del futuro della gente che vive a Sololo.
Ciò che noi tutti facciamo e ciò che non facciamo oggi,
come domani così come è stato ieri,
condizionerà la loro vita, sia nel bene come nel male.
 
E … anche per loro, di vita terrena, ce n'è una sola da spendere.
Nessuno, fortunato o sfortunato, può scegliere “dove” nascere.
Tutti dovrebbero poter scegliere “come” vivere.
 
La scelta diventa possibile solo se si è liberi dai condizionamenti
dovuti ai bisogni primari insoddisfatti: igiene, salute, fame, sete, ...
Per essere autenticamente liberi di scegliere,
occorre una salute psico-fisica sana, in un ambiente fisico-sociale sano,
 
Spendersi perché ognuno abbia riconosciuto il proprio diritto di “scegliere” come vivere,
significa spendersi lottando per l’autentica Libertà dell’Uomo.
 
Io non voglio fermarmi qui.
Eppure, quanto è accaduto a riguardo della mia salute negli ultimi mesi,
mi ha obbligato a riflettere … e
… non mi è ancora tutto ben chiaro.
In effetti, la continuità di un’attività che nasce oggi per dei bambini,
qual’è il nostro “Villaggio Obbitu Children”,
non potrà certo essere garantita dalla gestione condotta da un ultra-sesantenne,
come me, che ha speso la vita esercitando
la professione di medico e non certo di educatore di ragazzi.
 
Quindi “devo passare le consegne”
e non devo condizionare le scelte di chi è pronto a riceverle per spendersi a favore della Libertà dell’Uomo.
 
Io non mi fermo qui;
ma so che devo farmi da parte, pur continuando a camminare vicino, vicino ...
per continuare a narrare la cronaca degli eventi; i contesti in cui si realizzano e l’emozioni che mi suscitano.
Resto con voi, insieme ai Borana

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