La
nostra risposta |
Attualmente il “Progetto
Sololo” sostiene in via diretta 366 minori orfani e/o vulnerabili.
22 di questi, privi di riferimenti adulti prima dell’inizio del
progetto, vivono oggi in due case famiglia integrate nel villaggio di
Sololo, in un quartiere denominato Obbitu Children, interamente gestito
dalla controparte locale CIPAD. 344 minori vulnerabili,
grazie alle azioni progettuali in corso, crescono attualmente all’interno
delle proprie famiglie di origine, parentali o allargate (110
famiglie divise su 8 villaggi nel distretto di Sololo). In
via indiretta, il “Progetto Sololo” sostiene inoltre tutti
i fratelli e le sorelle dei beneficiari diretti, per un totale complessivo
di 900 minori e 200 tutori (anziani). Le 110 famiglie
coinvolte, individuate da CIPAD insieme agli stakeholder locali
tradizionali e governativi, rappresentano la soglia di povertà
estrema tra le famiglie residenti nel distretto. Sono infatti il 2%
del totale delle famiglie presenti nel distretto di Sololo,
frutto di un censimento basato sui criteri di indigenza (in un’area,
si ricorda, dove il 70% della popolazione vive marcatamente al di sotto
della soglia di povertà). Si tratta di famiglie composte in prevalenza
da tutori anziani (nonna, nonno o entrambi i nonni dei minori orfani)
o da giovani madri in condizione di totale indigenza, non in grado di
assicurare ai minori a proprio carico sufficienti garanzie di sopravvivenza
o crescita sana. I bambini identificati sono in maggioranza HIV positivi,
orfani di uno o di entrambi i genitori naturali conseguentemente a decessi
AIDS-correlati, particolarmente diffusi fino al 2008, anno in cui il
governo del Kenya ha strutturato la rete di accesso ai farmaci antiretrovirali.
Purtroppo il quadro generale del distretto, per via
delle criticità elencate in precedenza, non offre nel
breve periodo credibili spunti per l’avvio di attività
generatrici di reddito a livello famigliare, applicabili autonomamente
nel tempo dai beneficiari individuati; da una parte gli adulti tutori
sono anziani in condizioni di salute precaria, sui quali non è
possibile fare affidamento per la gestione di attività che richiedono
tempo e sforzo fisico. Gli anziani, spesso colpiti da glaucoma, polmoniti
e malaria cronica, riescono attualmente a garantire il minimo fabbisogno
per la vita domestica (raccolta della legna, reperimento quotidiano
dell’acqua, pulizia del vestiario) e non è dunque ipotizzabile
un loro coinvolgimento in attività generatrici di reddito. Caratteristiche dei beneficiari:
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attualmente in corso a ... | |
SOLOLO |
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