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 Questi “strani segni”.

Da tanto tempo avevo la voglia di scrivervi, poi il timore di disturbare, di non riuscire a farmi capire,

oltre agli egoismi che si vedono nelle cronache quotidiane che subdolamente inducono a pensare che tutti si sia o si debba essere così.

Il clamore di voci, apparentemente analoghe alle nostre, che urlando e cavalcando i tempi soffocano la nostra, relegandola nell’angolino più remoto della vostra attenzione …

Mi hanno; mi sono fermato.

Pensavo che fosse meglio il silenzio piuttosto che il rischio di venire frainteso.
Ho deciso di farlo ora: scrivervi, approfittando del desiderio di portarvi da Sololo i miei ed i loro più calorosi e fraterni

Auguri per le prossime Festività.

Cosa vorrei comunicarvi?
- Che il “Proetto-Sololo”, esclusivamente gestito dai locali, viaggia molto ma molto bene. Smentisce così ogni stereotipato e becero preconcetto a riguardo degli “africani”.
- Che fatichiamo a fare la nostra parte di collettori di fondi. Constatando quotidianamente come, specie quando scarseggia il nostro superfluo che si ritiene essenziale, si toglie, o si riduce di fatto l’aiuto che doniamo alla loro mancanza di essenziale. Purtroppo, così avviene anche nel caso del “Progetto-Sololo”, che è vitale per loro.

E’ allora che in me la sete di Giustizia lascia il posto alla incredulità. Come è possibile? Come non vedere l’assurde contraddizioni insite nel volerli dimenticare a casa loro? Come non capire il bumerang insito in questi atteggiamenti?
Non ho risposte, salvo quelle dettate dagli egoismi. E questi non sono certo solo i nostri, bensì anche i loro che li portano a sgozzare ed a uccidere nel nome di un dio generato a misura personale. Tale e quale come da noi li si uccide più subdolamente rubando ciò che è a loro destinato.

Sembra non esserci più spazio perfino per la speranza, che è sempre l’ultima a morire.
Eppure è proprio allora che compaiono degli “strani segni”, apparentemente impotenti a modificare le assordanti e sgradevoli realtà:
- un Papa Francesco che avremmo desiderato avere già all’indomani della chiusura del concilio Vaticano secondo, quando firmarono il “Patto delle Catacombe”;
- l’arrivo di una modesta donazione, inattesa ed apparentemente insignificante per le sorti del nostro progetto, che giunge però al momento giusto per risolvere definitivamente il piccolo-grande problema di qualcuno modificandone così l’intera sua futura vita;
- una paradossale carica a non mollare che ti senti nascere dentro proprio quando tutto sembra dirti che è ora di cedere; che è impensabile anche solo sperare di farcela.

Proprio grazie a questi “strani-segni”, vedi che la Speranza rimane viva; non muore; si rigenerà e salva … non è sogno bensì la constatazione di un dato di fatto: non ti senti più solo.

Natale 2014; nasce ancora una volta la Speranza: Il Salvatore.

Auguri ! Sinceri, a tutti; specie per chi crede di non potercela più fare.
A Questi dico: … non sei solo; sei con quelli di Sololo e siamo sicuramente in tanti, ma tanti … e non molleremo mai … Considera che è anche per la tua presenza tra noi che oggi noi non siamo soli, così come non lo potrai mai essere tu restando con noi.
Auguri!
Pino

Per far sostenere a distanza un minore di Sololo, contatta: Sololo@Mehala.org
Per informazioni, donazioni, volontariato pro Sololo ed a Sololo, contatta: www.mondecoonlus.it


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